La tecnologia, per definizione, ha come scopo principale quello di migliorare la qualità della vita delle persone, oltre a favorire lo sviluppo della conoscenza del mondo in cui viviamo.
Sin dai tempi del fuoco o della ruota, ogni passo in avanti a livello di tecnologia ha portato a dei netti miglioramenti per lo stile di vita dell’uomo.
E’ tuttavia incredibile, all’inizio del terzo millennio D.C., che noi persone, che diamo per scontata l’elettricità, che non abbiamo difficoltà a raggiungere i posti del mondo più lontani da dove viviamo, che siamo sempre connessi con il mondo tramite telefono, internet e posta elettronica, ecco è incredibile che non abbiamo più tempo da dedicare a noi stessi.
Ma come? Se per esempio un agente di commercio, 30 anni fa, aveva difficoltà a raggiungere 5 potenziali clienti in un giorno, oggi con la tecnologia non dovrebbe andar meglio? La risposta è affermativa, se non fosse che oggi deve raggiungere 10 potenziali clienti al giorno.
Poi ci sono dei comportamenti che appaiono “liberi”, ma che liberi non sono: l’SMS all’amico o al collega, la posta elettronica prima di andare a letto, Facebook per non sembrare defunti anzitempo. Comportamenti “obbligati” che tolgono spazio al vero tempo libero: quello di una passeggiata, di una corsa in bicicletta, di una serata al pub, di una prima visione al cinema, di un buon libro, di un memorabile incontro di sesso. Ci sembra di essere al centro del mondo, ed invece siamo soli. Solissimi.
Ed il tempo continua a non bastarci: i figli e la scuola, lo sport, il catechismo, il dottore, le festine, l’incontro con maestre e professori. E poi la spesa, le pulizie, l’auto da revisionare, l’assicurazione da disdire, la raccomandata da andare a ritirare, il vicino che ti rompe le balle. E noi stessi?
A volte mi sembra che, invece di essere la tecnologia al servizio dell’uomo, talvolta è l’uomo ad essere al servizio della tecnologia. Viviamo in funzione di essa. Ed essa ci fagocita, ci rende schiavi, e ci toglie il secondo maggior dono che abbiamo avuto in dote dopo la salute: il tempo.
L’orologio a 13 ore: 2 ore in più al giorno da dedicare a noi stessi