Da bravo telespettatore nazional-popolare ho seguito con la solita attenzione il Festival di Sanremo, che nelle prime due serate ha riservato tuttavia più noia che emozioni. Non credo che la ‘colpa’, se così la vogliamo chiamare, sia imputabile a Fazio, serio organizzatore ed intelligente presentatore, e nemmeno alla Littizzetto, per quanto a me la sua ironia non piaccia.
Credo che la causa principale sia la bassa qualità della canzoni presentate (tranne pochissime eccezioni), ed alcuni stucchevoli siparietti di cui forse non se ne sentiva il bisogno.
Ma due stelle, vere stelle, hanno brillato fulgidamente, dando un vero lustro con la loro presenza a questo stentato inizio festivaliero: mi riferisco a Raffaella Carrà ed a Claudio Baglioni.
Di Raffella mi innamorai quando avevo solo 3 anni, ed i miei genitori giurano che io all’età di 5 anni andassi in giro annunciando che da grande l’avrei sposata. La adoravo al punto che mio fratello minore, se fosse nato di genere femminile, si sarebbe appunto chiamato
Raffaella.
Così non fu.
La Carrà, nonostante i 70 anni, sembra una ragazzina. Più giovanile di tante cantanti che sono salite sul palco, e che anagraficamente potrebbero essere sue figlie o addirittura nipoti. Bella (perché avrà 70 anni, ma è una bella 70enne), super-professionale, simpatica, intelligente e con la battuta sempre pronta, credo sia lei la show-girl più importante della TV Italiana dagli inizi ad oggi.
Vestita di nero, guanti sado-maso, tacco alto, collana anti metal-detector, Raffaella si è scatenata cantando con verve e senza risparmiarsi, dando l’esatta impressione di una persona che ama lo spettacolo ma in primis ama la vita.
Ieri è stato il turno di Claudio Baglioni. Quando ero un teen-ager non lo digerivo, affibbiandoli la connotazione di cantante ‘per ragazze’ come in effetti forse era, ma in questo modo evitando di riconoscere nei suoi brani una qualità compositiva di primissimo livello.
Complice la ex morosa, andai a vederlo in concerto credo nel 1991, e lo spettacolo fu talmente bello che iniziai a rivedere i miei preconcetti (sì, erano solo preconcetti) su di lui, e ad acquistare i suoi dischi, per l’orrore dei miei amici. Dopo i Depeche Mode, i Dead Or Alive, i Pet Shop Boys, i Frankie, i Beloved…. Claudio Baglioni?
‘Oltre’ fu per me una scoperta magnifica, un album capolavoro frutto di un lavoro lungo e molto meditato, che ascoltai allo sfinimento, ed è anche grazie anche a quell’album che mi feci una idea più compiuta sulle qualità artistiche del buon Claudio. Con il suo medley di canzoni, presentato ieri sera, abbiamo ascoltato una serie di successi che hanno davvero segnato un’epoca, e che solo tappandosi gli orecchi non si possono apprezzare in modo compiuto. La sua ‘giovanilità’, seppure segnata da qualche ruga (finalmente le ha anche lui!), a pari passo con la solita maestria ed ironia nel parlare, fanno di Claudio Baglioni un Artista con la ‘A’ maiuscola, cui possiamo solo rimproverare l’incapacità, negli ultimi 15 annni, di riuscire non dico a raggiungere, ma almeno a sfiorare, la qualità compositiva degli anni migliori.
Forse, però, se a brillare a Sanremo sono una 70enne ed un 62enne, ci si dovrebbe porre alcune domande…
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Ho più di 50 anni.
Purtroppo.
E ho una marea di piccole e grandi magagne che elencarle sarebbe troppo lungo.
Per questo motivo ho aperto un blog.
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