K! e… il sonno

Con il sonno ho sempre avuto una relazione abbastanza travagliata.
Da piccolo, fino all’età di 5-6 anni, mia madre mi costringeva al riposino pomeridiano, che io non sopportavo. Iniziai ad adottare alcuni sotterfugi, tipo fingere di dormire e poi mettermi a giocare con i Lego.
L’ulilità del riposino la riscoprii da grande, quando con gli amici si iniziò a fare ‘tardi’ per motivi vari, tra cui i principali erano discoteca, birreria e ragazze. Dormendo il pomeriggio riuscivo a godermi meglio la serata.
Il mio riposino pomeridiano divenne talmente famoso al punto da subire scherzi con la complicità di mio fratello il quale faceva entrare in silenzio i miei amici in camera, per poi ogni volta combinarmene una.
Trovato finalmente il mio equilibrio con MDM (Mia Dolce Metà), le uscite fino a tardi si diradarono, ed il riposino scomparve.
Ho iniziato ad andare a letto presto, magari per leggere o ascoltare la radio, e di conseguenza anche a svegliarmi di buon’ora.
Con la nascita del Figlio il mio equilibrio nel dormire è rimasto sconvolto, a causa dei frequenti risvegli notturni e l’impossibilità di recuperare con i riposini. Ho accumulato, come praticamente tutti i genitori del mondo, montagne di sonno.
Al momento attuale il riposino pomeridiano riesco a farlo il sabato circa una volta al mese, quando sono libero da impegni e posso avere un paio d’ore da dedicare al riposo. Sono sonnellini sempre ben graditi.

Alcuni aneddoti legati al mio modo di dormire:
– sempre presente nel mio abbigliamento il pigiama, anche d’estate (manica e pantaloncini corti), e anche con il caldo io preferisco avere un lenzuolo che mi copra. So di essere esagerato
– mai riuscito nel sonno a starmene abbracciato con la mia ‘lei’, perché non riesco a dormire con una persona sdraiata sul mio braccio, con i suoi capelli sul viso, o con le nostre gambe incrociate
– ho sempre amato dormire con la pancia in giù, ma ho iniziato a soffrire di apnee notturne e ho dovuto ‘imparare’ a dormire a pancia in su
– MDM mi dice che russo, ma io non sento nulla dunque non posso confermarlo

“Sì, ti voglio bene. Tantissimo. Ma ora smamma, vai dalla tua parte e lasciami dormire”