New York dalla A alla Z. Parte 5 di 5: Pu-Z

Pubblicità TV
Mentre MDM e poi il figlio si facevano la doccia, mi è capitato di vedere il quiz televisivo “Family Feud” condotto con enorme successo (negli USA) da Steve Harvey sul canale TV “Syndication”. Il programma sarebbe anche divertente, se non fosse che ogni 6 minuti ne facciano 3 di pubblicità, che non solo spezza il ritmo del programma ma rende il tutto alquanto insopportabile, almeno per un telespettatore europeo. Lo stesso accade anche sulle altre reti, anche nel caso di telefilm o cartoons. Leggermente meno penalizzati i film.

Salute
Negli USA, ma anche in Canada, la sanità funziona in modo differente rispetto all’Italia.
Un semplice infortunio come una distorsione, o peggio ancora in caso di frattura, le spese mediche da sostenere possono ammontare a diverse migliaia di Dollari, perché nulla vi è di gratuito in Nord America, neppure il ricovero in ambulanza.
Per questo motivo si rende necessaria (io la reputo obbligatoria) la stipula di una assicurazione che possa coprire in modo totale (senza massimali) ogni eventuale infortunio tu possa patire negli Stati Uniti o in Canada.
Con circa 100 Euro (dipende dalla durata della tua vacanza) ti cauteli da ogni possibile problema di salute, perché “non si sa mai”.

Shopping
Lo shopping newyorkese è abbastanza complicato da spiegare: vi sono alcuni enormi e costosissimi magazzini dove puoi trovare di tutto, ma sono pochi e spesso distanti da dove ti trovi (a meno che tu non sia a Times Square). Noi abbiamo spesso sbirciato, ma di negozi di abbigliamento (non per ricchi), o di calzature, ne abbiamo trovati ben pochi. Anche una semplice gelateria artigianale è cosa rara a NY, me se vuoi degustare una vaschetta con le alette di pollo fritte devi fare al massimo 150 metri.
A scanso di equivoci, MDM si è concessa un paio di eleganti ciabattine nella 5th Avenue, tanto per gradire.

Starbucks
I locali di questa catena sono ovunque, ed all’inizio devo dire che li avevo giudicati male: caffé pessimo (se paragonato a quello italiano), thè orrendo (se confrontato a quello stile british che piace a me), prodotti alternativi dal gusto discutibile (il frappuccino, tanto per dirne uno).
Ed invece mi sbagliavo.
Perché lo Starbucks non è da considerare come un bar. E’ un luogo di incontro, è un posto dotato di wifi e presa elettrica per ricaricare cellulare e notebook, è un posto dove si incontrano i professionisti, è un posto da dove nessuno ti manda via anche se hai ordinato solo un beverone un’ora fa.
Alla fine lo Starbucks è un’oasi, un vero punto di ristoro dove con calma pensi alla prossima meta da visitare (se sei un turista), dove ti puoi leggere anche un libro, o conversare con la tua ragazza/ragazzo senza l’assillo della lancetta dell’orologio.
Promosso a pieni voti (aria condizionata a parte), e il frappuccino in fin dei conti non è poi così male.

Statua della Libertà
Meta praticamente obbligata per ogni turista, il biglietto semplice (per la Liberty Island) lo puoi fare anche il giorno stesso, ma la salita al piedistallo o alla corona della statua vanno prenotate con notevole anticipo, dato che sono a numero chiuso. Io per esempio ho prenotato con 3 mesi di anticipo, e già la salita alla corona era sold-out, ho optato per il piedistallo da cui comunque si ha una ottima vista di Manhattan.

Stazione Centrale
Immortalata in numerosi film, la Stazione Centrale è praticamente un monumento, per dimensioni (area di 19 ettari), importanza (stazione più grande del mondo con ben 67 binari) e per stile architettonico. Soffitto, luci, scale, atrio, l’orologio, il tabellone: tutte caratteristiche che rendono la Stazione Centrale meritevole di una visita.

Times Square
Un posto tanto famoso quanto sostanzialmente privo di signicato.
Enormi pubblicità luminose ovunque, negozi con prezzi decisamente elevati, densità di pedoni elevatissima, luci come fosse giorno anche a mezzanotte, confusione.
Molto meglio i parchi cittadini.

Traffico
Il traffico a New York è da pazzi. E’ pur vero che la percorrenza delle strade (Avenues e Streets) è teoricamente semplice (sono tutte a senso unico), ma ci sono strombazzamenti continui e il numero di corsie amplifica la confusione, specialmente nel caso di svolte e di precedenze obbligatorie ai pedoni.
Non facilita lo scorrimento del traffico il fatto che le automobili siano TUTTE di enormi dimensioni, nonostante nel 99% dei casi in auto ci sia solo il guidatore senza passeggeri. Il mio amico Ben dice che questo è dovuto al fatto che l’auto negli USA e specialmente a NY è uno status symbol assoluto, e definisce il tuo stile di vita.
Tutto questo è un controsenso per molti motivi: maggiore inquinamento, maggiore difficoltà di manovra e di parcheggio, maggiori costi (di acquisto e di mantenimento della vettura).

TSA
Per andare negli USA si rende necessario avere i bagagli dotati di lucchetto TSA, per permettere ai servizi di sicurezza aeroportuale di poterli aprire (in caso di ispezione) usando una chiave speciale e dunque senza doverti manomettere (o rompere) i lucchetti tradizionali.
I doganieri sono dotati infatti di chiave passepartout che permette loro di aprirti il bagaglio senza alcuna forzatura.

Wall Street
Il fulcro della finanza mondiale davanti ai tuoi occhi: quanti soldi, quante bugie, quanti sogni, quante delusioni.
Io ho pensato alla crisi del ’29 ed alla Grande Depressione, questo tipo di economia non fa per me.

Zero
Zero, come i soldi che mi sono rimasti in tasca alla fine della vacanza.
Ma ne valeva la pena.

liberty
Statua della Libertà (clicca per ingrandire)

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27 risposte a New York dalla A alla Z. Parte 5 di 5: Pu-Z

  1. 76sanfermo ha detto:

    Molto interesaante, dai resoconti ai commenti personali.
    Bacione

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  2. Neogrigio ha detto:

    1- dove hai fatto l’assicurazione sanitaria per la vacanza?
    2- io in america ho comprato vestiti a pacchi. andavo sempre nei centri commerciali fuori chicago e compravo il mondo a prezzi stracciatissimi, anche nelle boutique di lusso tipo kalvin klein. partivo sempre dall’italia con una valigia piena a metà e nell’altra metà stipata un’altra valigia e tornavo con le due valigie piene di roba
    3- uno dei ricordi più belli che ho degli usa è quando una sera entraii in uno starbucks in centro a millwaukee e lo trovai pieno di ragazze in tuta e spettinate che erano intente nello studio davanti al loro pc sorseggiando la propria bevanda

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    • kikkakonekka ha detto:

      Allianz Global Assistance, nel web mi veniva indicata come la migliore e più affidabile, con massimali illimitati (fa finta che vai lì e rimani coinvolto in un grave incidente…)

      Starbucks è stato una vera scoperta, non ho usato la parola ‘oasi’ per caso. Lì la gente si rilassa davvero, non come da noi per un caffé in piedi e poi via. Da Starbucks puoi startene seduto a lungo senza che nessuno ti dica nulla, poi se avessero anche il caffé espresso sarebbe meglio.

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  3. ElenaRigon ha detto:

    il frappuccino è delizioso!!!!

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  4. lali1605 ha detto:

    Dai tuoi racconti mi rendo con conto che la grande mela è un mondo a sè. L’Ovest Tra parchi e città è più faticoso ma forse più variegato. Anche la Florida diversissima da California, Nevada, Colorado…

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  5. Marta ha detto:

    Alt. Parliamone un attimo. Su quale sito sei andato per prenotare la visita dalla Corona della Statua?
    Hai fatto la crociera organizzata? Ne vale la pena?
    Alle cascate ci sei andato partendo da NY? Ti sei organizzato il viaggio da solo o ti sei affidato ad un viaggio organizzato ( ne ho trovati parecchi su Expedia)…
    Hai girato tutto a piedi? Scusa eh.. per le mille domande, mi sto informando perché io ovviamente non ho ancora prenotato nulla eccetto il volo…

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  6. Dora Buonfino ha detto:

    Questi tuoi post li ho inseriti tra i preferiti, non si sa mai…

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  7. Sì so che per la sanità là ci sono problemi, ma tu bravissimo sei stato previdente…..ah la pubblicità “rompe” più che qua?

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  8. Paola ha detto:

    Ottimo, anzi fondamentale il suggerimento dell’assicurazione (che io faccio per ogni dove all’estero, non solo negli States). Frappuccino buono, ma spiega che ha un miliardo di calorie 😉

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