Calcio Totale

Ieri vi ho parlato di quali fossero i miei “idoli” quand’ero ragazzo.
Oltre ai Pet Shop Boys, a Pete Burns e a Franco Baresi c’era lui: Arrigo Sacchi.

Arrigo Sacchi non è stato solo un allenatore di calcio, egli ha portato avanti una vera e propria filosofia di vita, poi da lui inserita in un contesto calcistico.
Il suo motto era quello di non mollare mai, di combattere le difficoltà e la sfortuna utilizzando intelligenza ed applicazione, di non essere mai passivi nella propria vita ma diventarne protagonisti. Per me fu una rivelazione: seguivo le sue parole tentando di
applicarle alla mia quotidianità, cercando di essere meno fatalista nei momenti negativi e più propositivo nei miei intendimenti.
Avevo già sperimentato problemi di natura psicologica, la mia introversione e le mie insicurezze non mi aiutavano. Anche grazie a lui ho iniziato a tirare fuori carattere tentando di superare i miei stessi limiti. L’impegno costante e la fiducia nei propri mezzi li ho adottati per riuscire nello studio e nell’aprirmi al mondo femminile. A volte mi dicevo: Sacchi cosa mi consiglierebbe di fare in questo caso? E poi agivo di conseguenza.

Il suo libro, una sorta di biografia del suo modo di essere e di pensare, mi hanno fatto rivivere tutti quei momenti in cui lui – in modo del tutto inconsapevole – è stato mio segreto consigliere.

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28 risposte a Calcio Totale

  1. Vittorio ha detto:

    mi piace l’immagine di arrigo sacchi che ti fa da consigliere occulto
    che è un pregio che rende eccellente un allenatore

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  2. nonsolocampagna ha detto:

    Hai avuto un personal coach.

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  3. Paroledipolvereblog ha detto:

    È stato un grande

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  4. lali1605 ha detto:

    A me faceva morire dal ridere…

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  5. Massi Tosto ha detto:

    Senza dubbio un innovatore in ambito nazionale , ma il calcio totale era già stato inventato

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  6. Nc ha detto:

    Quando gli altri dicono “Sacchi” io penso subito “USA 94” e mi ricordo in particolare di come sia facile e immediato il passaggio dall’altare alla polvere, insultato e odiato, quando la tua squadra non la mette dentro. Roba che nel medioevo saresti potuto finire davvero male.

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  7. Sara Provasi ha detto:

    Che forte che immaginavi i suoi consigli!
    Anche a me è capitato di farlo a volte pensando a persone che reputavo sagge 🙂
    Visto che ti piace il calcio ti passo il sito del mio fidanzato, magari trovi qualcosa che ti può interessare! 😀 http://www.uomonelpallone.it/

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  8. Direi che ti è stato utile da un punto di vista di autostima 😊

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  9. Lucien ha detto:

    Lo conosco, veniamo dallo stesso paese. Una persona squisita. Quando giocavo a pallone il nostro allenatore veniva al campo con i foglietti con i suoi schemi che cercavamo di applicare a livello amatoriale… spesso si prendeva goal per i fuorigioco applicati da cani! :))

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Ciao Lucien.
      Se ci pensi, l’adozione della difesa in linea, della zona e del fuorigioco, per noi italiani è stato un vero passaggio epocale. Finivano i tempi del libero 20 metri dietro e dello stopper appiccicato al centravanti. Una modifica incredibile: non più l’occhio all’avversario, ma al gioco e alla distanza tra i reparti. Tu che giochi/hai giocato sai benissimo a cosa mi riferisco.
      Non pensiamo (solo) ai risultati, ma al cambio di mentalità.

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