La collega da evitare

Arriva da una sede esterna (dove stanno ancora festeggiando il fatto di essersela tolta dai piedi) ed ha ambizioni di “comando” mettendo il naso dappertutto e dando consigli non richiesti anche a chi non appartiene al suo ufficio.
Di carattere spigoloso, sparla dei colleghi, di ognuno dei quali sa trovare difetti e lacune.
Certamente lo fa anche riguardo a me, ovviamente quando non mi ha di fronte e si trova negli altri uffici.
Qualcuno deve averle confidato che il suo piglio è poco apprezzato, e da alcune settimane sfoggia sorrisi forzati e poco sinceri.

Ma la cosa peggiore è che lei parla sempre e solo di lavoro. Anche al caffè, anche in pausa pranzo.
E così, quando vado in mensa con i colleghi, nessuno la vuole aver vicino, perché almeno davanti ad una insalata o alle pennette al ragù si ha il diritto di non pensare al lavoro ed ai colleghi che ti frantumano gli zebedei. Si ha il diritto di ridere e di sparare cazzate.
E così, quelle rare volte che si unisce al mio tavolo, è tutto un parlare di scadenze, di leggi fiscali, di programmi del computer, con una litania di lamentazioni che nemmeno il profeta Geremia.

Avete anche voi colleghi o colleghe di questo tipo?

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70 risposte a La collega da evitare

  1. Vittorio ha detto:

    questo spiega perchè a volte in mensa mangio da solo….

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  2. nonsolocampagna ha detto:

    Credo di non averne avuti, ma in qualche modo mi viene in mente una non proprio collega, era di un altro ufficio con cui avevo contatti, la quale era affetta da efficientismo, quelle con la sigaretta sempre accesa. Poverina ha fatto una brutta fine perché le è venuta la schizofrenia.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Io capisco essere affezionati e dediti al lavoro, ma non può diventare la tua unica motivazione. C’è tutto un mondo lì fuori, uno può avere gli interessi più disparati, e questa parla sempre di lavoro, anche alle macchinette, in corridoio, o alla fine del lavoro mentre si va al parcheggio.

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  3. Ritieniti fortunato se fino ad ora non ne avevi avuti, colleghi così! Me ne meraviglio, pensavo infatti che ce ne fosse almeno uno in qualsiasi posto di lavoro! 😉

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  4. Paola ha detto:

    Lavoro da sola ci sarà un perché, ❣

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  5. Nc ha detto:

    Credo di aver capito il genere. Colleghi di questo tipo, molto spesso, non hanno una vita privata che li rende felici come vorrebbero. Per questo motivo, nel momento in cui vi rendete conto di come sia troppo vicina al vostro livello di massima sopportazione, io azzarderei un: “allora, che ci dici di te? marito? figli? tutto bene?”. Se regge il colpo si renderà almeno conto di essere spesso inopportuna.

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  6. UnaVoltaEroRubino ha detto:

    Ne ho una simile, ma la
    Sua specialità è sproloquiare (manco so se si può dire) su come gli altri devono vivere. Ogni volta che apre bocca mi parte il crimine!!!!

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  7. Massi Tosto ha detto:

    in generale non mi piacciono le persone che parlano male degli altri in loro assenza , ne avrei qualcuno , uno in particolare che mi viene a raccontare i fatti di chiunque , e quando gli dico : Ciccio , ma a me non interessa , perché le racconti a me ? la sua risposta è’ sempre la stessa , perché le hanno raccontate a me ….buongiono K

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  8. Lady Nadia ha detto:

    Sì. Non lavora sempre con me. Per fortuna! Parlerebbe di lavoro 24 su 24. Ciaooo.

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  9. familyintrasferta ha detto:

    Mamma mia un incubo sta qui…

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  10. Erik ha detto:

    io sul lavoro sono terribilmente associale, siamo in più di 300 e posso dire di conoscere si e no una 20 di persone sul totale, per tutti gli altri mi fermo al saluto d’educazione…

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Dipende dal ruolo aziendale che si ha.
      Io sono obbligato a conoscere tutti, perché seguo ogni singola postazione di lavoro a livello informatico. Mi relaziono dunque con tutti per ogni tipo di problema, dal mouse che non funziona fino al problema più complicato. Dunque conosco tutti e tutti conoscono me. Il rapporto con ognuno è più o meno almeno settimanale, dunque io stesso (tendenzialmente asociale) mi trovo comunque coinvolto nei confronti interpersonali, volente (colleghe gnocche) o nolente (il capo, spocchioso, brutto, antipatico).

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      • Erik ha detto:

        Nel mio precedente lavoro avevo più o meno il tuo stesso ruolo ma non mi pesava affatto perchè le persone erano mediamente “semplici” inteso in senso buono. Qui è una realtà decisamente diversa e anche il ruolo mi permette di isolarmi di più, ciononostante difficilmente esco dall’argomento lavoro e dall’interpretazione di tecnico professionale, mi chiamano, mi spiegano il problema, vedo se posso aiutare a risolverlo e avanti il prossimo… tranne appunto rarissime eccezioni..

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        • Kikkakonekka ha detto:

          Io invece sono più “dialettico”. Non direi chiacchierone, ma quantomeno portato al dialogo.
          Questo accade perché spesso, se intervengo in una postazione, il lavoro magari si prolunga un po’, e non mi piace rimanere in silenzio, preferisco avere sempre un buon rapporto anche umano con i colleghi. Quindi, mentre magari il PC o il server esegue un’operazione di qualche minuto, invece di stare zitto guardando il monitor, preferisco fare due parole di circostanza.

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          • Erik ha detto:

            Io odio le cose di circostanza… 😛

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            • Kikkakonekka ha detto:

              Te lo concedo.
              Ti faccio tuttavia un esempio: oggi pomeriggio sono stato 15-20 minuti da una collega rientrata da poco dalla maternità. Aggiornamento interfaccia e stampanti, e nel frattempo le ho chiesto del bambino, tutto qua. Un modo per rendersi gentili e comunicativi, e far capire che nel posto di lavoro c’è spazio anche per il dialogo, e non esiste solo un freddo rapporto lavorativo.

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  11. Paola ha detto:

    Dovete inventarvi una strategia. Tipo mettervi insieme un gruppo maschile e parlare solo di prostata o problemi uninari. O altro … Forse capisce, O cambia posto

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  12. Pettegole, ficcanaso quante ne vuoi…ma difficilmente alla macchina del caffè si parla di lavoro, a meno che non ci sia qualcosa di particolare

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  13. Devo dare l’esame di analitica, una materia del secondo anno che blocca un esame con una parte di laboratorio sempre del secondo anno che a sua a volta blocca altri esami e un laboratorio al quarto anno. Ho un’amica che mi sta mettendo ansia. Ora, io non sono egoista, non sono cattiva, ma solo molto ottimista. Mi piace l’assistente del prof e a lui la cosa sembra non dispiacere. Ma quanta ansia posso avere io? E nemmeno mi lamento, almeno non con lei, perché non abbiamo molta interazione.

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  14. quarchedundepegi ha detto:

    Povero Geremia!!!
    BUON POMERIGGIO.
    Quarc

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  15. quarchedundepegi ha detto:

    Buona Domenica anche a te.
    Quarc

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