Il giornalista vero è diventato purtroppo una rarità, sia su carta stampata che in internet.
Nei campi più disparati (scienze, astronomia, medicina, geografia, storia) vengono scritti articoli conditi con delle scemenze inaudite, senza il minimo esame sulla attendibilità delle fonti, o senza nessun approfondimento frutto di ricerca e studio.
Un esempio è ben descritto in questo articolo di alcune settimane fa, relativo alla famosa eclissi lunare:
Il giornalismo italiano e l’eclissi: una grande prova di imbecillità col copiaincolla
In pratica su vari quotidiani nazionali è stato scritto che “la luna durante l’eclissi era rossa a causa della vicinanza con Marte“.
Stupidaggine totale, frutto di palese ignoranza scientifica.
Nessun ‘giornalista’ che si sia neppure posto il dubbio sulla veridicità di tale affermazione, giornalisti da copia/incolla, giornalisti che non rileggono neppure ciò che hanno scritto, giornalisti che diffondono informazioni errate contribuendo a nutrire quella disinformazione che è la vera piaga del momento.
Non meravigliamoci delle fake news: spesso sono proprio i giornalisti che noi reputiamo più attendibili ad essere i primi divulgatori di informazioni errate.
io pensavo fosse rossa perchè era in riserva
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Io perché timida
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con marte alle spalle lo sarei anche io
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la luna rossa in antichità era associata ad eventi tragici, e gravi calamità…..di fatti è crollato un ponte…….dicerie? stupidaggini? forse ma di certo certi giornalisti farebbero meglio a cambiare mestiere. il copi e incolla è una cosa che detesto da sempre…come chi disegna copiando e dice ti piace l’ho fatto io! mica tutti sono scemi! abbiamo tutti un po’ di cultura o sbaglio? dunque sarebbe meglio uno studiare (dai libri!) poi raccogliere informazioni in loco e poi forse avere una visione d’insieme…cosa che nessuno ha più voglia di fare…..che pena
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I “giornalisti” non hanno voglia di approfondire, nella maggior parte viene chiesto loro un certo numero di righe al giorno, a nessuno frega più nulla dei contenuti.
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Si esatto da vomito
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copia
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Nelle redazioni c’è meno gente: prova a vedere gli errori di ortografia.
Comunque da tempo nn leggo i quotidiani italiani.
Leggo Internazionale.
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Ortografia, sintassi, ma specialmente contenuti.
Le redazioni sono deserte, spesso si delegano articoli ad esterni (studenti, secondo lavoro, ecc…) che per far presto vanno di copia/incolla o anche se non lo facessero, spesso non vanno a valutare le fonti delle informazioni. Questi vengono pagati a riga o a parola, ma gli esiti professionali sono molto scadenti.
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Citavo l’ortografia per rafforzare il tuo post. Scadenti proprio.
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la rete è un disastro per questo aspetto, e frega anche i giornalisti
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E’ una scusante ma solo parziale, perché l’approfondimento dovrebbe essere un dovere del giornalista, prima di mettere nero su bianco affermazioni non veritiere.
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Non volevo scusarli, scusa se mi sono espressa male. L’inchiesta, la ricerca dovrebbero essere parte del loro lavoro
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Non ti devi scusare di nulla, Paola, stiamo solo ragionando su una questione ormai evidente a tutti.
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Ora, non sono una laureata in astronomia, ma a capire che non è per la vicinanza di Marte credo ci arrivino anche alle scuole medie 😂 hai comunque omesso di citare gli orrori (non errori) ortografici e grammaticali di certi presunti giornalisti…
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Io sono anche propenso a “perdonare” un refuso (non un tempo verbale, ma una doppia o un errore di battitura) ma NON un errore concettuale o di contenuti. Caspita, su un giornale come Repubblica o Il Corriere ciò non dovrebbe mai capitare!
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I tempi verbali mi mandano il sangue al cervello… c’è da aggiungere che a volte le prime pagine sono occupate da notizie inutili o trite e ritrite, giornalisti pagati per scrivere minchiate, perdona il termine..
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Alessandro Belardetti su Quotidiano.net, Laura Vincenti sul Corriere della Sera, Maria Cristina Massaro su Repubblica, anonimo (furbo!) su Il Giorno, Laura Cappon su SKY Tg 24, sono IGNORANTI e dovrebbero essere cacciati a calci nel culo. O, quantomeno, chiedere scusa. Come dovrebbe chiedere scusa l’Ordine dei giornalisti e chi ha firmato gli esami dei soggetti succitati…
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L’ignoranza sta diventando un marchio di fabbrica. E vedo poche possibilità di miglioramento, perché a troppi “va bene così”
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Ci ho sbattuto la testa per anni una volta il giornalismo era libertà di pensiero e parola.
Durante la seconda guerra mondiale nelle campagne per comprendere l’entità del problema le donne avevano un passa parola legato alle capere. Antiche parrucchiere che giravano i paesi con la scusa di acconciare capelli diffondevano notizie inciuci necrologi.
Spesso il giornalismo vero era attaccare i manifesti per rendere pubblica una ordinanza o un dissenso.
Oggi che la comunicazione è così migliorata si dovrebbe essere liberi di dire e di sapere invece 😱
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La “parzialità” ha preso il posto della “imparzialità”.
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Diciamo che si va per sommi capi, inteso come superficialmente
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