Zara e Azar

In epoca medioevale, all’incirca durante il XIII secolo, trovarono diffusione in Italia alcuni giochi di dadi originari dall’Arabia.

Zara

Gioco famosissimo al punto da essere citato da Dante nel Canto VI del Purgatorio

“Quando si parte il gioco de la zara,
colui che perde si riman dolente,
repetendo le volte, e tristo impara;
con l’altro se ne va tutta la gente”

“Quando il gioco della zara ha fine,
quello che ha perso rimane da solo e addolorato,
mentre ripensa alle giocate fatte e impara tristemente;
tutta la gente segue il vincitore”

Si gioca in 2 con 3 dadi.
Entrambi i giocatori tirano un dado. Chi fa il punteggio più alto inizia per primo.
Il primo giocatore tira i 3 dadi, ma prima di tirarli tenta di indovinare quella che sarà la loro somma.
I punteggi meno probabili (3-4-17-18) non sono dichiarabili.
I punteggi più probabili (10-11) sono dichiarabili per un numero limitato di volte, da decidere prima dell’inizio della partita.
Il primo giocatore che indovina la somma dei 3 dadi vince la partita.

Azar

Gioco descritto dal Re Alfonso X di Castiglia nel suo “Libro dei Giochi“, che si configura come variante del gioco Zara visto prima.
Anche qui 2 giocatori e 3 dadi.
Il primo giocatore lancia i 3 dadi e ne fa la somma. Egli vince se la somma è uno di questi numeri: 3-4-5-6-15-16-17-18 (questo gruppo di numeri viene chiamato “Azar”).
Se non vince si tiene in mente il numero e passa i dadi all’avversario.
Il secondo giocatore tira i 3 dadi. Se fa “Azar” vince, altrimenti passa i dadi al primo giocatore.
Il primo giocatore tira i dadi e d’ora in poi vince solo se la somma dei 3 dadi è uguale alla somma dei 3 dadi ottenuta dal secondo giocatore al primo lancio. Perde se ottiene un numero “Azar”.
Se non vince e non perde i dadi passano al secondo giocatore.
Anche lui vince solo se con i 3 dadi ottiene la stessa somma ottenuta dal primo giocatore al primo lancio e perde se ottiene un numero “Azar”.
Se non vince e non perde i dadi passano nuovamente al primo giocatore e così via fino al momento in cui uno dei due o vince o perde.

Dal nome del gioco (“Azar”) deriva il termine italiano “azzardo”, per descrivere una situazione in cui la componente “casuale” del rischio cui si va incontro non è preventivabile.

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17 risposte a Zara e Azar

  1. Vittorio ha detto:

    azar è l’anagrammza di zara
    da zara ci compri i vestiti
    da azar il kebab
    🙂

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  2. Ploporosso70 ha detto:

    Che ridere tu e Vittorio

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  3. fleurerose ha detto:

    … l’etimologia di azzardo, più o meno, l’ho fatta mia una ventina di anni fa, ma sono altrettanti anni che cerco di comprendere le regole del gioco di dadi! 😀 ;

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  4. annaecamilla ha detto:

    Grazie dell’informazione data. Ne sono contenta👍🌺

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