Poker face

Ho sempre amato i giochi di carte, ricordo con sommo piacere gli incontri di molti anni fa con zii e cugini durante le feste per passare interi pomeriggi e sere a giocare a “Scala 40”, “Scopa” e “Briscola”.
Mi piacciono anche i solitari con le carte, ed ora ho qualche “app” sullo smartphone che mi permette di tenermi in allenamento.
Purtroppo non sono riuscito a trasferire questa passione a mio figlio, per cui in casa le carte da gioco non vengono praticamente mai utilizzate.

Quando ero ragazzo, capitava a volte che mi cimentassi con gli amici in qualche partita a poker, ovviamente a soldi.
La proposta di giocare avveniva quando era presente il nostro amico Claudio, il quale amava giocare a poker, ma non era capace assolutamente di bluffare.
Così capivamo benissimo quali carte lui avesse in mano semplicemente osservando se lui stesse sorridendo oppure no, dato che non riusciva in nessun modo a celare la propria soddisfazione nel caso di carte buone, o il proprio disappunto in caso di carte non buone.

Molto strano che Claudio non vincesse praticamente mai.

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21 risposte a Poker face

  1. Vittorio ha detto:

    il gioco delle carte non è tra le mie passioni. se capita gioco ma non vaoo in cerca.
    da osservatore antropologico ho notato come ballare il sette bello malamente può scatenare una furia omicidia. tutto questo grazie ad un singolo rettangolo di carta plastificata

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  2. Sara Provasi ha detto:

    Adoro le carte! Briscola, scopa, tressette, sette e mezzo, scala quaranta, machiavelli! *_*
    Ma non ho nessuno che abbia voglia di giocare 😀
    Le app non mi piacciono perché non gioco mai contro le persone ma contro il computer… ci si trova bene a giocare online?

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  3. Massi Tosto ha detto:

    anche io adoro i giochi di carte , ma ho smesso di farlo con gli amici , perchè gli amici a Poker erano un po meno amici , buona giornata K

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  4. vittynablog ha detto:

    Il gioco delle carte non lo amo troppo…però adoro il poker, lo trovo un gioco fantastico. E qualche volta, giocando con amici mi è pure capitato di vincere bluffando. Perchè essendo un po’ come il tuo amico Claudio che quando gli entrano le carte si vede lontano un miglio, ho provato a fare lo stesso anche quando avevo pochissimo…. e mi è andata bene!!! Che dire, sarà la fortuna dei principianti??? 😉

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  5. francescodicastri ha detto:

    Un altro pezzone che ha fatto la storia del pop (in quel periodo)

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  6. Sir Babylon ha detto:

    Conosco signore che ti possono uccidere se sbagli qualche passaggio a Canasta (o Burraco)!

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Ogni tanto sono andato in patronato a vedere i signori che giocano.
      Mio padre il più delle volte rimane in disparte a guardare, quando lo invitano partecipa volentieri ma è silenzioso.
      Ma ci sono di quelli che alzano la voce, rimproverano il compagno di gioco, si incazzano per nulla. Poi vi sono quelli che vogliono giocare a tutti i costi ma perdono sempre perché si confondono nel buttare la carta, quelli che sembrano dormire ed invece hanno memorizzato tutte le carte con una precisione da paura… di tutto un po’.

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  7. Nc ha detto:

    non so giocare a poker, voglio dire, non conosco le regole. Mi pare di capire però che “saper giocare” sia in realtà meno importante di “saper bluffare”.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      No, non è così.
      😉
      Saper giocare è importantissimo, perché riesci a valutare i pro ed i contro legati ad un cambio di carte.
      Però è importante anche – seppur in misura minore – non rivelare agli avversari come sei messo, perché si tratta di un gioco dove chi vince porta a casa il “piatto”, cioè l’ammontare delle puntate fatte nei turni precedenti. Quindi, se hai carte pessime, ostentare sicurezza potrebbe aiutarti. Viceversa se in mano hai un poker d’assi (teoricamente imbattibile o quasi) devi far credere agli avversari di essere messo “così così”, in modo che essi siano tentati a rilanciare ed aumentare in questo modo il valore del “piatto”.
      Ci vuole un po’ di psicologia, ecco.

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