Brexit

Credo che nessuno in questo momento possa dirsi certo di sapere cosa accadrà.
Esiste un voto popolare che non trova attuazione parlamentare, che già di per sé è una aberrazione della democrazia.
Se non fosse che molti che avevano votato per il “Sì” ora sono convinti di avere sbagliato a votare, non avendone pienamente comprese le conseguenze.
In questo momento molti inglesi chiedono a gran voce un nuovo referendum, ma questo tecnicamente non risulta possibile.
Non è in effetti attuabile un referendum “abrogativo” su una legge che ancora NON è stata approvata dal Parlamento.
Tecnicamente bisognerebbe *prima* rendere effettiva la Brexit, e solo *dopo* (una volta entrata in vigore) tentare di abrogarla tramite referendum.
Che confusione!

Questa voce è stata pubblicata in blog life e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

41 risposte a Brexit

  1. Ehipenny ha detto:

    Il problema è nato dal momento in cui gli inglesi hanno votato senza cognizione di causa, ignorando una marea di conseguenze che ora evidentemente sono state loro spiegate… quando il patriottismo ti sfugge di mano

    Piace a 1 persona

  2. gaberricci ha detto:

    Nel mio paese si dice: chi sputa per aria gli casca in faccia. Tutti questi grandi statisti che hanno scommesso la loro carriera sulla Brexit, davano per scontato che il referendum non sarebbe passato, e pensavano di costruirci campagne elettorali per i vent’anni a venire; ed invece eccoli, che cercano di salvare la faccia di fronte ad un’uscita dall’Europa (in cui stavano con più benefici che pesi) che nessuno di loro vorrebbe… il tempo è galantuomo.

    Piace a 2 people

  3. annaecamilla ha detto:

    Io mi sto godendo le evoluzioni di questa telenovela. Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da ridere a crepapelle. Speriamo bene non mi vorrei trovare a lottare per un rotolo di carta igienica!

    Piace a 1 persona

  4. bortocal15 ha detto:

    scusa due precisazioni, caro amico, che spero non ti sembrino troppo pedantesche:
    1. il referendum che si è svolto era meramente consultivo e non aveva alcun valore legale vero e proprio: semplicemente ha fatto sapere al Parlamento che Londra, la Scozia, il Gallee e l’Irlanda del Nord desiderano restare nell’Unione Europea, mentre il resto dell’Inghilterra vera e propria è ferocemente determinata ad uscirne.
    2. non esiste nella costituzione del Regno Unito il referendum abrogativo (anzi, nel Regno Unito non esiste proprio neppure una costituzione scritta, ma ci si basa sulle consuetudini): quindi non c’è nessun ostacolo di principio a rifare il referendum ogni volta che si vuole, se il popolo avesse davvero cambiato idea, così come si rifanno le elezioni, e anzi la May ha voluto farle anticipate, perdendo la maggioranza che aveva…

    quindi il referendum non si si rifà perché chi l’ha vinto, in quel modo, non intende rifarlo, ma se avesse avuto valore di legge, la brexit si sarebbe già fatta, ovviamente.

    Piace a 1 persona

    • Kikkakonekka ha detto:

      Il tuo commento è graditissimo.
      Innanzitutto perché io non ho una visione completa della vicenda, e ci scommetto che il 99% della gente ci capisce poco quanto me.
      Non sapevo che il referendum fosse “consultivo”, ma proprio per questo motivo non capisco la testardaggine a voler conseguire la Brexit a tutti i costi. Se era consultivo, quale legge obbliga il Parlamento a votare l’uscita dalla UE?

      "Mi piace"

      • bortocal15 ha detto:

        assolutamente nessuna: il Parlamento potrebbe decidere benissimo che il popolo non sapeva quello che faceva, ma naturalmente questo sarebbe sommamente impopolare presso coloro che hanno votato esprimendo una preferenza per la brexit (52%), ammesso che qualcuno non abbia cambiato idea, ma penso non siano molti.
        piuttosto in un nuovo referendum andrebbero a votare parecchi di quelli che non ci sono andati la prima volta, tanto i sondaggi davano per vincente il remain.
        chi ha legato il proprio successo politico al risicato successo dei brexiter del 2016, come Johnson, ovviamente non ha voglia di rifare il referendum, quando il particolare sistema elettorale inglese (maggioritario a turno unico) gli garantisce comunque una barca di deputati alle elezioni normali, e dunque preferisce rifare queste.

        "Mi piace"

  5. Massi Tosto ha detto:

    Già il fatto che dietro il Referendum ci fossero Farage e Johnson la dice lunga sulla serietà con la quale la questione sia stata affrontata sin dal principio , nonostante non avrebbero il problema della moneta , Pensa che molti dei nostri , vorrebbero l’Italia fuori del EU , giusto per migliorare il nostro paese , fatto di educazione e rispetto

    Piace a 1 persona

  6. Ma….vediamo come finirà…..

    Piace a 1 persona

  7. quarchedundepegi ha detto:

    Questo dimostra che se si via votare bisogna farlo seriamente… però bisogna farlo.
    BUONA DOMENICA.
    Quarc

    Piace a 1 persona

  8. Vittorio ha detto:

    Esattamente. Non puoi abrogare ciò che non c’è. Questa volta gli inglesi sono stato dei ciucci

    Piace a 1 persona

  9. The Butcher ha detto:

    Fare un referendum popolare sull’uscita dall’Europa è stato un grave errore. E’ una cosa troppo complessa che probabilmente causerà un bel po’ di caos sia in Inghilterra che in Europa.

    Piace a 1 persona

    • Kikkakonekka ha detto:

      Una cosa così “tecnica” e pian di conseguenze, non dovrebbe essere lasciata in mano al “popolo”, questo è il mio pensiero.
      Poco democratico?
      Forse.
      Ma il popolo “democraticamente” elegge i parlamentari, dunque avrei lasciato loro a decidere. Senza referendum sarebbe già tutto evaporato.

      Piace a 1 persona

  10. Pingback: gli ultimi blogger (grafomani?), come i giapponesi nella giungla – bortoblog 41 – cor-pus 15

  11. francescodicastri ha detto:

    Hanno fatto una cavolata all’italiana

    Piace a 1 persona

  12. Giuliana ha detto:

    Che casini!

    Piace a 1 persona

Lascia un commento