Reportage: K al supermercato

Premessa: la spesa in famiglia la faccio sempre io da solo, non mi pesa affatto farla ed anzi quasi “mi piace”, dato che mi permette di scegliere in “quasi” totale libertà, e farmi qualche chiacchierata con le persone che inevitabilmente incontro.

Elementi necessari per fare la spesa: tessera del supermercato (che ho anche elettronica nel cellulare), bancomat, lista della spesa.

Solitamente vado al supermercato il sabato mattina, cerco di arrivarci abbastanza presto (diciamo 8:45) in modo da evitare la ressa che si verifica dalle 10:30 in poi.
Il parcheggio deve essere tattico: non troppo vicino all’entrata del supermercato, altrimenti quando esco trovo un via vai immenso di persone che ostruiscono il passaggio.
Non troppo distante perché fa noia con il carrello pieno dover fare troppa strada per raggiungere l’auto.


nella foto appare la scia di un aereo che sembra un meteorite

 

Trucco di cui mi auto-attribuisco la paternità: la lista della spesa va appoggiata sul carrello, nel posto riservato ai bambini piccoli. In questo modo, vera ideona, ho sempra davanti agli occhi ciò che devo comperare.

La lista non è mai compilata in modo totale: frutta, verdura, formaggi, affettati ed altre esigenze settimanali sono acquisti che faccio senza dovermelo scrivere.

In quasi ogni categoria di prodotti la mia parola d’ordine è “rotazione“.
Io mi ricordo perfettamente ciò che ho comperato le volte precedenti, per cui laddove posso alternare i prodotti lo faccio senza indugio.
Questa “rotazione” coinvolge formaggi, salumi, biscotti, dolcetti, frutta, verdure, bibite, succhi di frutta e quant’altro possa venire alternato nelle varie spese.

Si inizia con il reparto frutta e verdura.

Qui a parte le banane, che compero ogni settimana anche per portarne una in ufficio, inizia la “rotazione”. Pere (williams le preferite), mele (fuji), kiwi e poi frutta di stagione, in casa piace tutto (arance, fragole…).
Anche per la verdura ogni settimana scelgo due tipologie non comperate nelle settimane precedenti. Pure qui piace tutto: pomodori di vario tipo, zucchine, melanzane, insalata, carciofi… Compero magari più spesso i funghi perché mi piacciono in modo esagerato, di ogni tipo.
Oltrepassato il reparto frutta/verdura prelevo il numerino per il reparto salumi/gastronomia.

Mentre aspetto il mio turno mi reco al reparto frigo a prendere ciò che serve (burro, yoghurt – sia per casa che per ufficio, formaggio grattuggiato, cibi alternativi – a base di soia o simili, pasta fresca, desserts, varie ed eventuali).

Poi torno al reparto salumi, dove in nome della “rotazione” di volta in volta prendo mortadella, speck, crudo, cotto, bresaola, etc…
Non sempre compero qualcosa nel reparto gastronomia, ma gli involtini di pollo quando li vedo li prendo (in casa piacciono), così come le scaloppine ai funghi.
Riguardo ai formaggi, alterno freschi a stagionati, poi a me piacciono gli erborinati, spesso prendo una mozzarella “light”, ma direi che ci piacciono un po’ tutti, sebbene li consumiamo con molta parsimonia.

Tocca poi al reparto carni.

Al reparto carni vado sempre con mano leggera, al massimo ne mangiamo due volte alla settimana, una di carne “rossa” ed una di carne “bianca”. A volte prendo la “spinacina” semplicemente perché mi piace.
I prodotti da frigo, del reparto salumi e formaggi, e le carni li depongo (specialmente in estate) nella “borsa frigo” che da bravo ometto mi porto dietro ogni volta.

Utile, anche se devo ammettere poco pratica quando si arriva alla cassa.

Si gira a destra: reparto colazione e dintorni

Il latte non manca mai (rigorosamente Zymil) e poi caffé, cereali, croissant secondo bisogno.
Ultimo scaffale a destra, il muro delle tentazioni: cioccolata e dintorni.

E’ pur vero che io non vado matto per la cioccolata, ma il Figlio ed MDM (Mia Dolce Metà) “esigono” ogni settimana un acquisto di questo tipo, ed io li accontento, poi per quanto riguarda ciccia e brufoli sono affari loro.

Si gira a sinistra: biscotti e di seguito prodotti da panificazione.

I biscotti seguono anche loro la regola della “rotazione”, in modo da assaggiarli prima o poi un po’ tutti: Bucaneve, Novellini, Krumiri e le decine di altri tipi anche di marche meno note. I miei preferiti: Rigoli.
Panificati: secondo il bisogno, pan bauletto, crackers (sia classici che di riso/mais), crostini, grissini.

Nuova svolta: olio, scatolame, sottaceti, condimenti vari.

Poco da fare: per quanto ognuno di noi declami di voler sempre mangiar sano, le care vecchie scatolette le comperiamo un po’ tutti. Che siano di Simmenthal, o di tonno di vari tipi, anche noi le prendiamo, pur in effetti senza abusarne. Qualcuna in più la mangia il Figlio, che quando torna da scuola deve prepararsi il primo, e magari usa una scatoletta per condire la pasta, oppure la mangia come “secondo”.

Tocca poi al reparto pasta e condimenti.

A casa non devono mai mancare spaghetti e pasta corta. Marca più gettonata la Barilla, ma ogni tanto vado sulla Voiello.
Riso Gallo blond “rosso” per i risotti (MDM è brava a farli) ma anche risotti semipronti. A me piacciono tutti.
I condimenti vanno a rotazione: si va dalla passata semplice, al ragù, passando per pesti di vario tipo, arrabbiata, vongole, etc.

Piccola deviazione: reparto igiene e cura della persona.
Qui prendo secondo bisogno (deodoranti, dopobarba, saponi, shampoo), fino a quando arrivo al vero “muro del pianto”, il momento più difficile temuto da ogni maschietto che fa la spesa.
Il reparto “da donne”.

Qui, nonostante la mia pluriennale esperienza da uomo-spesa, vengo sempre messo in difficoltà.
MDM può scrivere sulla lista della spesa frasi di questo tipo:
“Lines seta ultra notte 4 gocce con ali”
Ma: se ha le ali, non è notte. Se è notte, non ha 4 gocce. Se ha 4 gocce, non ha le ali.
Preso alla sprovvista vado di WhatsApp e chiedo “foto” di che cosa mai intendesse con quella frase, e ci si accorge *ogni santa volta* che si è sbagliata a scrivere.

Passato il “fil rouge” (le difficoltà si nascondono anche dietro deodoranti inventati di sana pianta, o saponi inesistenti), si rientra nel terreno a me più congeniale, e mi ritrovo tra vini, birre e liquori.

Ora: i liquori in casa non li beve nessuno.
Io non bevo vino, il Figlio neppure, MDM pochissimo. Quindi prendo una bottiglia diciamo una volta al mese.
La birra a me piace (bionda, rossa, scura) ma mi fa mal di stomaco.

[parolacce]

La bevo ugualmente, ma con moltissima moderazione, magari solo un bicchiere o due alla domenica. Ho imparato a farmi piacere quella a “zero gradi”, tanto per.
Ad MDM la birra piace, e la compero anche per lei, pur anche lei morigerata nel berla.
Si tratta di birre “da supermercato” quindi non particolarmente ricercate, ma qualcosa di buono si trova.

Si arriva poi al secondo muro delle tentazioni, dopo quello della cioccolata: patatine fritte e dintorni.

Ecco: bisognerebbe capire *come mai* queste squisitezze facciano male al nostro organismo.
In particolar modo a me, che soffro di calcolosi renale recidiva, che le patatine fritte non dovrei neppure nominarle.
Eppure, bene o male un sacchetto a settimana lo compero ugualmente.
Non credo sia eccessivo: si tratta di 80-100 grammi, in una settimana, per 3 persone.
Ma chissà come mai, ogni volta che ne prendo uno e lo metto nel carrello mi sento in colpa.
Sacchetto preferito? Qualsiasi! Patatine classiche, Dixi, Fonzies, aromatizzate, grigliate, pop-corn, Pringles… voto 10 a tutte.

Lasciamo indietro i sensi di colpa, ed entriamo nel reparto bibite e bevande.

Compero sempre alcuni succhi di frutta che il Figlio beve a scuola, ed anche alcune bottiglie di the che beviamo o a colazione o a metà pomeriggio se siamo a casa.
Io a dire il vero il the me lo faccio sempre in bustina, marca preferita Twinings, aroma preferito “Earl Grey”.
Poi, sempre per un consumo settimanale, prendo una bibita in bottiglia, con preferenza verso quelle a “zero” calorie.

Reparto acqua in bottiglia.

In casa beviamo molta acqua, specialmente io a causa dei problemi renali.
Prediligo ovviamente acque a basso residuo fisso (tipo Sant’Anna) ma se in offerta prendo anche la Lora.
Tuttavia l’acqua la compero solo ogni 5-6 settimane, facendo una spesa a parte e riempiendo il carrello.
In un carrello ci stanno esattamente 14 confezioni da 6 bottiglie. Solitamente ne compero 9 di “naturale” e 5 di “gasata”.

Si gira a destra: prodotti per la pulizia della casa e cartacei (carta igienica, scottex, fazzoletti di carta).

Qui si compera secondo il bisogno.
Unica lieve difficoltà i sacchetti per la spazzatura, di cui bisogna ben controllare la capacità perché vada bene per i bidoncini che abbiamo a casa. Sbagliare è un attimo.

Tocca poi a detersivi e detergenti (per i piatti, per la mobilia, per i pavimenti).

Qui bisogna stare attenti, perché per quanta bravo possa essere il maschietto che fa la spesa, è la femminuccia ad avere l’ultima parola.

WhatsApp
MDM: “prendi l’ammorbidente della Vernel, non quello pessimo dell’ultima volta”
Io: “L’ultima volta ho preso proprio il Vernel”
MDM: “Può essere, ma prendi quello con la bottiglia azzurra, non quella nera che è solo per i capi scuri”
Io: “L’ultima volta ho preso proprio quello azzurro”
MDM: “Beh, se vuoi avere ragione… allora prendi quello giusto e non sbagliare”.
Ovvio: a questo punto *qualsiasi* prodotto io comperi sarà *sempre* sbagliato.

Stiamo per finire: surgelati.

Vale quanto detto prima riguardo lo “scatolame”: si vuole mangiar sano, ma alla fine qualche surgelato lo abbiamo tutti in casa.
Sofficini e bastoncini Findus piacciono a tutti e 3, li cuciniamo sempre in forno senza friggerli.
Poi prendo alcuni prodotti a rotazione, che possono essere verdure, o pesce, o piatti misti. D’inverno anche qualche pizza surgelata da fare sempre al forno.

Finita la spesa?
No!
Il cibo per Clash, il gatto di casa.

Al supermercato per Clash prendo solo l’umido. Lui preferisce a base di pesce con salsa, ogni tanto però prendo qualcosa di diverso per variare un po’ la sua alimentazione.
Non gli compero le crocchette, perché purtroppo quelle da supermercato gli sono indigeste. Clash ha un problema intestinale cronico, per cui sono costretto a comperargli le crocchette “gastro-intestinal” che costano 15 Euro al Kg, contro quelle da supermercato che costano il 90% in meno.

Finalmente si va alle casse.

Con il giro che faccio io, alla fine mi trovo sempre su una delle ultime casse in fondo (la 10 o la 11).
Peccato che le cassiere più gnocche siano nelle casse 1-2-3, quindi me le perdo ogni volta, e mi tocca guardarle da lontano.
Quella della cassa 4 non è tecnicamente “gnocca” ma mi piace un sacco ugualmente.
Anzi, forse più delle altre.
Senza forse.

Ma torniamo a noi.
Alla cassa sono bravissimo: carta fedeltà, borsa frigo, e poi imbustamento veloce (borse ecologiche) con incastro tetris 3-D. Sono un vero mago.
Pago e sono finalmente fuori.

Avrò preso gli assorbenti giusti?

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59 risposte a Reportage: K al supermercato

  1. Gisella ha detto:

    Ok, veniamo al conto. 😊

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  2. Vittorio ha detto:

    se non sono assorbenti interni li puoi usare tu?
    per la spesa uso una app che si chiama bring che è comoda soprattutto quando ti viene in testa il flash che devi prendere il filo interdentale (ad esempio) mentre siei sul tram
    al carrefour la scelta della casa è random per cui non è detto che la cassiera gnocca sia sempre libera

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  3. 😂😂😂 Mi hai messo l’ansia. Io ho abolito i salumi e la carne rossa. Bibite, birre, vino e succhi mai. I Lines grazie al cielo non mi servono più e ancora non devo usare quelli per l’incontinenza 😉

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  4. Hadley ha detto:

    Io la lista della spesa la tengo sul cellulare in un foglio condiviso con il mio compagno, la aggiorniamo entrambi così sappiamo sempre cosa prendere e se qualcuno è già andato a fare la spesa

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  5. Rossatinta ha detto:

    Pane fresco niente? Comunque complimenti per la precisione, l’ordine e la disciplina che applichi alla spesa settimanale, dalla lista iniziale alla disposizione dei sacchetti finale. Anche in macchina presumo tu stipi in modo scientifico le provviste…e mi hai svelato il mistero di quei signori che riempiono il carrello di acqua. Finalmente ho capito il motivo! Invece io vado molto random, a ispirazione del momento, colgo l’attimo. Cucino tantissimo, per cui compro quasi sempre la materia prima e faccio in casa piuttosto che comprare roba pronta (e poi ho l’orto, per cui sughi pronti e scatolette nada o quasi nada). Non ho date fisse per lo shopping alimentare e se scrivo il santo bigliettino finisco per dimenticarlo in tasca. Nel portabimbo ficco la borsetta…Insomma, un disastro.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Ciao Rossatinta.
      Il pane fresco ho la fortuna di prenderlo dal fornaio che si trova proprio di fronte a casa mia. Adoro il “pane greco”, molto croccante e ben cotto.
      Riguardo l’orto, quando vivevo con i miei lo avevamo anche noi, e in effetti avevamo molta verdura tutto l’anno.
      Ora, sposato, lavoriamo entrambi ed il tempo per cucinare è molto ridotto, di conseguenza i cibi più elaborati sono riservati al fine settimana.

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  6. Anche mio marito è un mago del tetris dell’imbustamento! Non ho ancora capito come fa. Mi piace molto andare a fare la spesa, e andarci insieme a lui diventa quasi un’uscita più che un’incombenza. A volte però per motivi di tempo ci vado io da sola, oppure ci va lui da solo .

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  7. lali1605 ha detto:

    Che bravo sei! Ottimo reportage. Io vado alla cavolo e ammetto che gli assorbenti sono un gran casino. Non sai quanto ne vorremmo fare a meno. 😂

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  8. Novanta ha detto:

    Mi chiedevo…non è che la tua compagna ti affitta per qualche ora? 😀

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  9. tramedipensieri ha detto:

    Per me fare la spesa è una gran seccatura, ma grande proprio eh…
    Vedere poi scaffali immensi pieni di roba…mi fa tristezza

    complimenti per l’organizzazione!

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  10. socialapatico ha detto:

    di sicuro quando la faccio io impiego la metà del tempo

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  11. Misteriously 🕶 ha detto:

    Chd bravo che sei da sposare

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  12. Giuliana ha detto:

    Se MDM ha letto questo post fino alla fine non ti ci manda più a fare la spesa. Se non l’ha letto faccio la spia io perché sono donnasolidale 😄

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  13. francescodicastri ha detto:

    Un consiglio sulla birra. Mai troppo fredda (ma fredda!) e fai fare tanta schiuma quando la versi. Vedrai che non ti darà così fastidio

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  14. Harley ha detto:

    La spesa al supermercato la faccio una volta ogni due settimane, abito da solo quindi senza moglie ne figli e questo già agevola il risparmio. Per il 60% acquisto prodotti di marca nella prima tranche di spesa, il restante 40% nella seconda tranche. Cerco di rimanere in equilibrio con prezzi e qualità. Non mi faccio influenzare dagli spot, non mi faccio prendere in giro dalle sottomarche peggiori.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Io gli spot non li guardo anche perché non guardo praticamente mai la TV, tranne rari casi.
      Anzi: se mi balza all’occhio uno spot orribile (tipo The San Benedetto con la Crawford), evito appositamente l’acquisto come piccola ripicca.

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  15. Paola Bortolani ha detto:

    Grande organizzazione, dieta discretamente bilanciata :). Organizzatissimo, complimenti

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  16. La Grazia ha detto:

    Qui fanno fallire tutto

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