L’arrivo dei “Raspberry Pi”

In Azienda i PC, ormai vecchi ed obsoleti, necessitavano di essere sostituiti.
Noi del CED abbiamo proposto alla Direzione alcune alternative per la loro sostituzione, e la scelta è caduta sui “Raspberry Pi“.

Non si tratta di veri e propri Computer.
Benché dotati di scheda madre, RAM e Sistema Operativo, i “Raspberry Pi” sono privi di disco fisso e permettono di fatto solo il collegamento con una unità centrale, in questo caso il nostro server.
La scelta di questi nuovi strumenti è stata certamente dettata anche da ragioni economiche (costano molto meno di un qualsiasi computer) ma il motivo principale è stata la valutazione del tipo di lavoro che viene svolto in Azienda.
Di fatto tutti noi, oltre 100 dipendenti, utilizzavamo il PC solo per collegarci con il server, dove si trovano tutti programmi di cui necessitiamo.
Il “Raspberry Pi” svolge la stessa identica funzione, in modo più efficiente e con minori costi di acquisto e di gestione (intesa come consumo di elettricità e come manutenzione).

La scelta non è piaciuta ad alcuni colleghi.
Nel PC, infatti, era sempre possibile tenere qualche documento personale, come foto dei figli, filmini delle vacanze o altro.
Con il “Raspberry Pi”, tuttavia, non è possibile tenere documenti privati perché esso è privo di disco fisso, e nel server oltre ad essere vietato è anche poco opportuno tenere documenti personali di questo tipo.
L’alternativa è quella di “salvare” i propri files – foto, video, documenti vari [non ci crederete ma c’è gente che al lavoro tiene parecchi GB di documenti personali] – sulle chiavette USB e poi per vederseli basta inserire la chiavetta USB nel “Raspberry Pi”.
Quindi la soluzione c’è, e siamo tutti contenti.

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22 risposte a L’arrivo dei “Raspberry Pi”

  1. Vittorio ha detto:

    se nel raspberry installi linux ottieni il massimo dei vantaggi
    architettura minimale e sistema operativo efficiente a costo zero

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Infatti.
      Sul Raspberry abbiamo Linux, ma poi lui si connette a Citrix (2° passaggio) attraverso il quale ci si trova nei Server (3° passaggio).
      Gli utenti manco se ne accorgono e lavorano su una macchina “Windows 10” dedicata.

      Caso vuole che proprio stamattina il server di Citrix vada a singhiozzo, porca pupazza, e siamo nelle pesti…
      🙂

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      • Vittorio ha detto:

        La legge di Murphy. Lo stesso accade con la vpn aziendale. Che va lenta e a volte sbaglia a salvare

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        • Kikkakonekka ha detto:

          Guarda, oggi giornataccia, sono incavolato nero con il nostro capo-progetto.
          Ha fatto delle modifiche ad uno dei server (che gestisce i reindirizzamenti) e in 2 settimane ho già avuto 4 macchine in “failure”, cioè server che bloccano gli utenti invece di farli accedere alle procedure.
          E poi la rogna me la smazzo sempre io.

          🙂

          Sorry per lo sfogo.
          Oggi mi è passato anche l’appetito.

          Poi ho fatto una cappella io, ed ho perso 2 ore per trovare la soluzione (ma il mio errore non è stato per fortuna impattante per i colleghi, ma solo per me stesso).

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          • Vittorio ha detto:

            succede che si commettano degli errori. oggi è giornata di ciucchi. prima di pranzo ho slavato un file e dopo pranzo quando l’ho aperto mi è arrivato il messaggio di file corrotto. così sono dovuto ripartire dalla versione di ieri e rimetterlo a posto

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      • Secondo te Bodhi Linux ci gira bene?

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        • Kikkakonekka ha detto:

          No.
          Il Raspberry non ha disco fisso, per farlo funzionare è necessaria una scheda SD che contiene un piccolo S.O. per far funzionare il dispositivo e connetterlo alla rete.
          Sulla scheda SD io copio un versione “basic” di Linux Debian, che nel gergo viene chiamata “Raspbian”.
          A quanto mi dicono i programmatori (io non sono programmatore) questa è la soluzione più efficiente.
          L’immagine del “Raspian” è di SOLO 1.8 GB.

          Ciao

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  2. SaraTricoli ha detto:

    secondo me avete fatto benissimo a suggerire questa soluzione
    per i colleghi un po’ “sciocchi” che non hanno capito che al lavoro si lavoro e che il pc aziendale non è il loro perdonale, non resta che ritirare fuori la vecchia “foto in cornice” da mettere vicino al monitor
    buon giorno 😘
    ps: mi piace anche il fatto che ci sia meno dispendio energetico 👍

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  3. Massi Tosto ha detto:

    Un ritorno ai vecchi terminali ?

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  4. Il cerchio è infinito 🔘 ha detto:

    Per me è arabo

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  5. silvia ha detto:

    Tanto qualsiasi soluzione aveste trovato non sarebbe comunque andata bene a tutti, questa mi sembra ottimale!

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  6. La Grazia ha detto:

    Dovrei copiare e incollare il commento della volta scorsa ……. Ti aspetto per mettere ordine yeah

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