L’ora di rientro

Quand’ero ragazzo mal sopportavo che i miei genitori mi imponessero un orario di rientro serale.
Uscivo poco, diciamo una volta alla settimana, spesso non facevo tardi, ma quando mi capitava di andare in discoteca o in qualche locale desideravo avere un po’ di tempo in più a mia disposizione.
I miei genitori invece erano tassativi: l’ora massima di rientro doveva essere l’una e mezzo di notte. Punto e basta.
Ovvio che, se andavo in discoteca, quell’orario fosse davvero restrittivo, ma a parte pochi minuti di sforamento non mi era concesso di tardare ulteriormente.
Quando iniziai ad uscire con la Stefy, che amava fare tardi la sera, al terzo rientro oltre i limiti di orario i miei genitori mi chiusero fuori di casa.
Ero concentrato sulla mia libertà, e non capivo la preoccupazione dei miei genitori.

La ruota gira.

Ora è mio figlio ad iniziare a far tardi la sera, anche lui non esce spesso, ed anche lui ha come orario di rientro l’una e mezza.
Ed ovviamente anche a lui non importa assolutamente nulla della preoccupazione di noi genitori, mirando solo allo stare fuori il più possibile.
Incredibile come la situazione si sia capovolta, ed io non riesca a dormire finché non sento il figlio rientrare ed accendere la luce in soggiorno.

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39 risposte a L’ora di rientro

  1. Mi raccomando però non chiuderlo mai fuori! Questo proprio no.

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  2. Martina ha detto:

    Ahahahaah immagino le ansie, e quanto tu adesso ti ripeta ‘Come aveva ragione, mamma’..
    Anche i miei genitori erano tassativi, ma noi avevamo anche un rispetto che era diverso e abbastanza unificato, tra famiglie simili. Adesso regole e orari sono sconosciuti ai più….

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  3. La ruota gira, dici bene! Fa parte della vita… Io da ragazza ho allentato un po’ alla volta, nel senso che da giovanissima non facevo comunque tardi (anche perché eravamo scarrozzate dai genitori miei o delle mie amiche a turno); poi crescendo un po’ di libertà in più, ma ormai ero anche più “adulta”.

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  4. Cooking Dona ha detto:

    Mia madre risolse dicendomi: “non sono io che mi devo preoccupare per te, sei tu che devi fare in modo che non mi preoccupi!” Questa frase mi condiziona ancora ora che sono sposata e mamma … 😱😅

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  5. Vittorio ha detto:

    ricordo un mio collega dirmi che con suo figlio aveva raggiunto l’accordo per cui definita l’ora del rientro, anche inoltrata, andava rispettata pena il divieto di uscire

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  6. Raffa ha detto:

    Credo che sia importante fissare un orario, anche se può essere elastico, da stabilire volta per volta. Ad esempio se si va in discoteca, non si può tornare troppo presto, ma se si esce per una pizza, tornare all’una mi sembra anche troppo tardi.

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  7. vittynablog ha detto:

    Come ti capisco…. questa è una porta stretta dove tutti i genitori tocca passare! Ora poi c’è molta più violenza….è un’ansia continua!!!!

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  8. La Grazia ha detto:

    Vicino casa avevo il ponte della ferrovia dovevo passarci sotto sentivo mia madre dal balcone e con le amiche facevamo il passo alla Pippo Baudo che liberazione. A me diceva esci alle 8 c’è la fai a tornare alle 8:30 e nei viaggi mi chiedeva sempre dei piedi Come stanno ? ( lei aveva una forte problematica ) e me la faceva venire. Mio padre al telefono sembrava invecchiato e mi faceva preoccupare. I miei vicini lanciavano i figli dappertutto urlandogli dietro Divertitiiiiiiiiiiji

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  9. Due volte in discoteca e avrei voluto fuggire, che luoghi orrendi…
    Comunque, la vita è da sempre una ruota che gira e non vedo perché stupirsene. È sempre la solita solfa vissuta via via da generazioni diverse. Cambiano gli attori, ma non il teatro né il dramma…
    Io avevo orario imposto molto prima dell’una e potevo uscire solo in estate. 🤷🏻‍♀️

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Io trovo sciocco fare tardi per il solo gusto di far tardi.
      Se è fuori da molte ore (per esempio dalle 16 o dalle 17), ha mangiato la pizza, è mezzanotte… ma vieni a casa, no?
      Ed invece no, bisogna far arrivare l’una ed anche oltre, per il solo gusto di star fuori, anche se piove o tira vento. A me pare una stupidaggine.

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  10. fulvialuna1 ha detto:

    Quando si è genitori si capisce molto dei pensieri che avevano i nostri 😉

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  11. Paola Bortolani ha detto:

    ma va’! ma che strano! 🙂 Tanta genitoriale solidarietà

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