Chi ha figli, sa perfettamente che bisogna insegnare a loro a gestire le delusioni.
Scolastiche, sportive e non solo.
E’ una cosa importantissima, perché non si può primeggiare sempre, ed oltretutto ci sono ragazzini che non primeggiano quasi in nulla in nulla, per goffaggine, scarsa predisposizione su qualcosa, o mancanza di motivazioni.
Io a mio figlio ho sempre fatto in complimenti, sia nel bene che nel male.
Perché se uno fa del suo meglio, e più di così non può fare, a mio avviso ha comunque vinto.
Anche se non riceve nessun premio.
Condivido.
Buon giorno
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Ciao All, buona giornata a te
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Condivido pienamente buongiorno Andrew
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Ciao Paola, buona giornata a te
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Grazie mille
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le delusioni fanno parte della nostra vita. sono il pepe e il sale.
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Credo sia giusto accompagnare i figli anche nelle delusioni, imparando ad accettarle senza sentirsi inferiori.
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Meglio essere preparati fi da piccoli alle delusioni e ai fallimenti, poiché nella vita non mancheranno… 🙄Buongiorno!
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Ma infatti.
Ma quanti bambino/ragazzi ho conosciuto, che crollano alla prima delusione.
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Sono troppo abituati dai genitori ad essere trattati da principini.
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Esattamente
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Esatto, io ho sempre fatto lo stesso, l’importante è fare del proprio meglio poi come va va. Buona giornata!
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A me davano fastidio i ragazzini “primi della classe” a scuola con mio figlio, che – abituati a prendere “9” o “10” – al primo “7” si mettevano a piangere.
Ciao Silvia.
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La colpa non era la loro, ma dei genitori che li stressavano per i voti migliori, ce n’erano un paio anche in classe con mia figlia.
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Esattamente.
Sono i genitori che trasferiscono sui figli le loro speranze e frustrazioni.
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La mia esperienza mi insegna che se una mamma reagisce in maniera furibonda quando un professore mette un’insufficienza al figlio è proprio per questo motivo: perché vuole proteggerlo dalle delusioni e dai fallimenti. Questo la porta a vedere il professore che dà l’insufficienza al figlio come un cattivone che prende a martellate la campana di vetro da lei faticosamente costruita, e quindi come un nemico da combattere con ogni mezzo.
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poi si lamentano se vengono su violenti. La mela però non casca mai lontana dall’albero
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Overprotected, direbbero gli inglesi
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Altro che! Mi ha colpito una campagna di anni fa: pubblicizzavano una merendina e non ricordo quale battuta avesse fatto il personaggio femminile: “che l’asteroide mi colga se…”
Quante polemiche! “Il mio bambino ha pianto perché l’asteroide ha spazzato via la mamma!” E gli è toccato ritirare lo spot.
Se pensi che il mio padre biologico quando io e mia gemella piangevamo sulla mamma di Bambi che nel film veniva uccisa, ci ha detto “dai, pensa che il cacciatore ha scelto di farsi in salmì mamma cerva che è dura e non ha scelto Bambi! Lui era più tenero! Alla fine è stato buono col cerbiatto”…
Aveva ragione su questo però. E su questo sono diventato una brutta perzona falza peggio di lui!
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Tu sei in prima linea, in questo caso, e te ne rendo conto perfettamente.
Io ho ancora chiare davanti a me 2 scene:
– il ragazzino bravo a scuola che – abituato a prendere 9 o 10 – al primo 7 si mette a piangere
– il ragazzino bravo a calcio, che si mette a piangere per un rigore sbagliato o per essere sostituito
Forza Viola!
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A proposito della Viola, ovviamente qua a Firenze c’è grande euforia per il cammino della Fiorentina in Coppa Italia e in Conference League, e onestamente non capisco perché. In entrambe le competizioni abbiamo incontrato soltanto squadrette, quindi era logico che saremmo arrivati in fondo a queste competizioni.
Ti dirò di più: una Coppa Italia la festeggerei (perché è una competizione che ha un minimo di prestigio e perché battere l’Inter sarebbe un’impresa), per la Conference League invece non farei neanche un brindisi con l’acqua. Per me non vale nulla neanche l’Europa League, figuriamoci la coppa dei settimi classificati.
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Io la vedo un po’ diversamente: una coppa è sempre una coppa.
Meglio vincerla che non vincerla.
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Rimanendo in tema di calcio, ti faccio i complimenti per il finale in crescendo del tuo Padova: è un’ottima premessa in vista dei playoff! 🙂
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Ma è un terno al lotto, ora.
Ne passa 1 su 27.
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E’ proprio questo che rende la formula dei playoff di serie C così affascinante.
Tra l’altro ho seguito la rissa verbale che si è scatenata tra il vostro allenatore e Mandorlini, e ho visto che quest’ultimo è arrivato a dargli del rosicone e dell’idiota. Alla luce di questo, non mi stupisce affatto che quando Mandorlini sedeva sulla vostra panchina abbia regalato la promozione al Perugia: gli manca l’equilibrio necessario per centrare un grande traguardo.
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Mi permetto di citare la frase di una storia che per varie ragioni non ho mai pubblicato:
“meglio prendere le punizioni adesso e imparare perché se da piccolo te le dà la mamma, da grande te le dà il mondo. E non è detto che poi il mondo, come la mamma, sia capace di perdonarti”.
Non sono padre ma sono figlio di un padre che mi ha sempre sminuito ovunque perché a suo dire dovevo imparare “a essere uomo” a forza di bordate.
L’esperienza non fa statistica ma ho l’impressione che molti genitori scarichino sui figli le sofferenze che a loro volta hanno vissuto dai propri genitori. Perché trattarli come i principini sotto una campana di vetro non è diverso da prenderli a bordate continue; è l’estremo opposto ma porta risultati identici.
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La frustrazione dei genitori, si trasferisce sui figli.
E si vuole che i figli primeggino, come forma di riscatto.
La “delusione” o il “fallimento” non sono contemplati.
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Non sono mamma come sai, ma penso che tu abbia fatto benissimo.
Quando mio fratello ed io eravamo piccoli, papà ci diceva sempre di divertirci e che l’importante era partecipare.
Bellissimo post, bellissima foto 📷 buona giornata, Andrea
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Ciao Valy, buona giornata a te
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Molto saggio!
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Le delusioni prima o poi arrivano.
Credo sia giusto insegnare ai figli come affrontarle e superarle.
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Assolutamente! Anche perché tenerli in una bolla di vetro non li aiuta di certo
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Sulla scuola ho sempre fatto così anch’io con le mie figlie, l’importante era che ci avessero messo tutto l’impegno di cui erano capaci, al di là dei risultati. E non ho mai discusso un voto, prendendomela con gli insegnanti, come invece fanno adesso molti genitori.
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Credo valga ad ogni età.
Anche nel lavoro (io faccio assistenza software) incoraggio sempre i colleghi che fanno del loro meglio (magari senza riuscirci), mentre sono un po’ meno conciliante con chi resta passivo ed attende la pappa pronta.
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Saper perdere è fondamentale, non solo nel senso di accettare i propri limiti, ma anche nel senso di non abbattersi e imparare a riprovare con maggiore impegno.
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Purtroppo anche la società ci impone personaggi sempre vincenti: nel cinema, nello sport, in ogni campo televisivo.
La normalità non è contemplata.
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Da piccola facevo atletica, feci una gara ed arrivai terza, un vicino mi fece i complimenti e mi chiese in quanti eravamo ed io ” in tre”
Una mia cugina arrivò seconda in un’altra batteria e pianse tanto….
Ecco sarà stata fondamentale l’educazione ricevuta in famiglia?!
Ho dato questa educazione anche a mio figlio, tanto che quando prendeva un 30 all’università non ci credeva mai, una volta mi fece chiamare l’ufficio perchè pensava di avere letto male il voto……ma, avrò forse sbagliato qualcosa?
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Anche nei miei confronti, i miei genitori non mi hanno mai detto nulla riguardo ai voti, dato che mi hanno sempre visto impegnato nello studio.
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Sono totalmente d’accordo con te!
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Tu come insegnante hai sicuramente esperienze in merito, anche solo frutto di osservazione.
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Con i miei studenti del biennio premiavo l’impegno, anche se i risultati erano deludenti, Al triennio, invece, per essere onesta con loro, iniziavo a valutare soprattutto la prestazione, sempre chiarendo che una valutazione negativa era legata alla conoscenza della materia dimostrata in quel particolare momento, e non era assolutamente da considerare come il mio giudizio su di loro come persone❤️
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Ma nemmeno mai un complimento… “Se vai bene a scuola è perché lo sai fare” 😁
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Io a mio figlio facevo i complimenti, anche quando giocava a pallone (era portiere) e non sempre era perfetto (eufemismo).
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Genitori amorevoli i miei ma molto sabaudi. Fierissimi di me con gli altri ma raramente complimentosi con me. Forse nella convinzione che fare il proprio “dovere” è appunto dovuto
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Mai una gioia
🙂
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Pingback: I figli e la gestione delle delusioni — Non sono ipocondriaco – Luca's Blog
Ecco, vedi, Andrea? A proposito di figli e gestione delle delusioni. Dove portano le campane di vetro.
Oggi mi trovo (io ed Elettrona ci troviamo) in difficoltà a causa di un adolescente. Tu da padre, al nostro posto, cosa faresti? Possibile che noi ormai prossimi ai cinquant’anni dobbiamo piegarci al volere di chi ha trentacinque anni in meno e magari ha fatto più sesso di quando noi avevamo la loro età, però del resto non sanno un tubo perché vivono in una campana di vetro e vogliono dettar legge.
Oggetto del contendere: i backlink. Ovvero un blog (in questo caso il nostro) che inserisce dei collegamenti a un altro. Quando sull’articolo che parlava della punizione ho inserito il tuo post sul museo delle relazioni finite, io non ti ho chiesto l’autorizzazione a farlo dando per scontato (forse a torto) che la cosa non ti creasse disturbo; ti ho dato credit perché la storia del museo ci ha fornito delle idee sulle quali volendo abbiamo materiale per settimane, e abbiamo linkato il tuo post per far conoscere ai nostri lettori la fonte da cui l’ispirazione è partita quindi senza alcuna intenzione negativa nei tuoi confronti e non ci siamo per questo mai posti alcun problema con te.
Io, ed Elettrona più di me, sappiamo che nei blog i link (ovviamente senza eccedere) servono per consentire ai blogger di fare rete tra loro. Ci sono tuttavia dei casi in cui, se un blog poco seguito ne linka un altro con più visite, il backlink rischia di penalizzare quello che ha più traffico ma, da quello che sappiamo, si parla di grandissimi numeri!
E comunque, anche fosse, uno può semplicemente dire “Gifter per favore, mi puoi togliere il backlink? Mi sta penalizzando la SEO!” O anche dirlo in termini un po’ meno tecnici però con cortesia!
Ma porco Giuda! Vedermi questa persona che come una furia mi viene a dire che io ho linkato un suo articolo senza chiedergli il permesso, gli ho rubato un’idea e sono in giro solo per soddisfare il mio ego e farmi pubblicità! Ma chi [censura] si crede di essere? Parlando anche di “andare in giudizio” ma cosa! Se neanche sul blog c’hai uno straccio di licenza!
Per me togliere il backlink è stato un attimo, non mi è costato. Ma comunque: questa persona fosse stato mio figlio come minimo l’avrei lasciato lungo! No, dargli botte magari no. Ma minimo tre mesi senza Internet sì!
Anche questo: io ho avuto un padre biologico stronzo e sarei altrettanto. Mio papà invece (chiamo così il secondo marito di mamma) è una persona meravigliosa. Severo, severissimo però comunque affettuoso e pieno di attenzioni verso tutti noi anche se io e la mia gemella siamo adulti. Lui è severo nel senso che chiede rispetto com’è giusto che sia, un NO è NO; tanto chiede, tanto dà.
Però caspita se questi ragazzini arroganti e intransigenti li metterei al loro posto! Te lo do io “mi hai linkato senza permesso”! Vero che il materiale disponibile pubblicamente non sia in automatico “di tutti”. Ma io ho inserito un link nel mio blog come fonte, mica ho copiato o inserito citazioni!
Madonna di Trevignano c’ho il sangue avvelenato! Poi vogliono fare discorsi sul mondo migliore, sull’ambiente e la pace, ma hanno paura della loro ombra e ogni azione che vada al di là del loro controllo, è sempre vista come qualcuno che fa loro del male.
Mi pare di vedere il mio primo ex: per lui ogni qual volta notava persone che ridevano tra loro o guardavano verso di noi, in un mezzo o luogo pubblico, ai suoi occhi era qualcuno che rideva di lui, di noi, dell’omosessualità. Come diavolo fai a vivere così! Dio Pizzamiglio (in arte Bono)!
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Sorridiamo, dai.
Alla fin fine si tratta di cose poco importanti.
Nel mondo blog, il link è consentito, ci mancherebbe! Non ero nemmeno a conoscenza che un link potesse creare conseguenze “negative”, o comunque “indigeste” per qualcuno.
Sono sorpreso, sono ignorante in materia, e cmq capitasse a me non ci sarei peso.
Riguardo le “denunce/giudizio”, è una cosa talmente insulsa che a mio avviso non merita alcuna attenzione.
Nel caso di offese, o contenuti delicati, si potrebbe anche rimuovere il link, altrimenti non ne vedo il motivo.
Seguo un “debunker”, e lui solo dopo lettera dell’avvocato ha cancellato un commento (di un terzo utente), altrimenti non lo avrebbe mai fatto.
Io, anni fa, ho rimosso (unica volta in vita mia) i commenti di un utente, solo perché criticavano la mia buona fede sui contenuti pubblicati, per cui di fronte alla stupidità, piuttosto che mettermi a litigare con questa persona, l’ho direttamente bannata.
Internet ha migliaia di blog, e proprio da me doveva venire a rompere le palle?
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Ti rendi conto del livello? Entrambi blogger dilettanti: io con meno di 50 follower l’altro con 2, di cui il Mondo Positivo è il secondo. Una guerra tra poveri, anzi, poveracci. Che poi il numero dei follower non decreta la migliore qualità dei contenuti lo sappiamo benissimo.
La nostra web site authority, vale a dire l’affidabilità che i motori di ricerca danno al dominio plusbrothers.net, è 0,1. Come la misura dell’HIV (0,1 micron) e il massimo è 100! Ma ti sembra? Non ho idea se i siti attivi su wordpress.com col piano gratuito e senza dominio personalizzato possano essere analizzati.
D’istinto avrei risposto “senti bellezza, a te il mondo deve ancora insegnare a vivere!” La cosa ha importanza minima sicuramente però mi sconcerta uguale perché metterlo al suo posto vuol dire fare la figura del prevaricatore, in questo mondo in cui i figli poverini non si possono disilludere anche se poi neanche sono tuoi figli.
Togliere il link sarà anche stato favorire il suo gioco, ma sono cosciente che impuntarmi con una persona di quell’età vuol dire farci una figura poco bella. Se non ha provveduto la sua famiglia a insegnargli come va il mondo, devo farlo io? E chi me lo fa fare? Condividere la conoscenza sì ma non ho intenzione di insegnare a bloggare (non richiesto) ai blogger in fasce quando anch’io è già tanto se sto a un livello affidabilità pari a 0,1.
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UPDATE – per fortuna la situazione poi si è risolta al meglio! A volte esistono ancora le persone in grado di capire quando sbagliano e fanno un passo indietro.
E quello si impara solo dopo aver preso una bella dose di bordate purtroppo.
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“Perché se uno fa del suo meglio, e più di così non può fare, a mio avviso ha comunque vinto”. Sono curiosa di sapere: hai insegnato quest’ottima filosofia di vita a tuo figlio, ma tu riesci ad applicarla con te stesso?
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No: non l’ho insegnata.
L’ho applicata, che è diverso.
Troppo giovane da bambino/ragazzo per capire il tipo di insegnamento, spero che tuttavia da grande lui possa fare lo stesso.
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