Un tempo ci pensavano i libri, magari di scuola: in essi trovavi il vero.
Tutto il resto era falso.
Ora si naviga in internet, e la verità te la devi andare a cercare.
E spesso non è facile.
Presentazione
Ho più di 50 anni.
Purtroppo.
E ho una marea di piccole e grandi magagne che elencarle sarebbe troppo lungo.
Per questo motivo ho aperto un blog.
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Blog che seguo
non è facile se si vuole avere un atteggiamento attivo nei confronti delle notizie.
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Oggigiorno non è per nulla facile.
Credevamo che internet portasse conoscenza, invece porta confusione.
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non è solo internet
rispetto a venti anni fa ci sono molti più quotidiani, molte più reti televisive e telegiornali.
è come avere una enciclopedia infinita e ridondante mancante di un indice e di un redatoore
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I quotidiani sono tutti schierati politicamente o economicamente.
Non saprei di chi fidarmi, diciamo che Repubblica e Corriere possono ancora essere affidabili, anche se molte notizie (non solo politiche) sembrano scritte da dei 13enni.
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sono i gruppi editoriali a comandare oggi
qualcuno leggerà ancora l’espresso?
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Mah, mi meraviglio che sia ancora in edicola.
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appunto.
nel campo dell’informazione non c’è nulla di statico
oggi si legge internazionale e domani chissà quale altra testata
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Ti accorgi anche che a scuola non ti veniva detta tutta la verità.
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Verissimo!
Ma almeno una parte sì.
Non parlo solo di storia (collegata alla politica) ma anche di geografia, letteratura…
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Storia e filosofia vengono piegati agli orientamenti del prof, per il resto sì.
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e devi avere voglia di cercarla
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E fortuna a trovarla.
Prendiamo la situazione economica italiana attuale, riguardo la crescita.
Diamo retta all’OCSE? All’ISTAT? A Standard&Poors?
Di certo non alle forze politiche, visto che distorcono i dati a loro vantaggio.
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Si ma l’incompetenze è peggio
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Siamo “soggetti, soggettivi”… è una, possibile, verità!;)
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Esser “soggettivi” non è un male.
Il fatto è che quando si tratta di “numeri” la soggettività dovrebbe passare in secondo piano, ma anche in questo caso c’è chi “distorce” i dati a proprio favore (parlo dei politici, in questo caso).
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Nel caso “dei numeri” la soggettività, spesso, si chiama frode:( (purtroppo!)
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È proprio vero…. quasi quasi non sappiamo più dove sta
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Non dove crediamo che essa si annidi.
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La settimana del libro organizzata nel collegio della nana era volta proprio a questo messaggio …leggere per essere liberi. Solo alla classe della Bea gliene fregava qualcosa e ai licei…le medie annoiate…annoiatissimi su ogni argomento.
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I ragazzi oggi leggono molto poco, ma sono parzialmente scusati perché hanno già i libri di testo.
Il problema maggiore sono gli adulti.
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la chiamerei la “sottile linea rossa”, dall’omonimo film, quella sottile linea che divide la verità dalla menzogna e che ormai dobbiamo cercare da soli in questo immenso mare elettronico…. Un po’ di cultura, un pizzico di ironia e forse ce la possiamo fare 🙂
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Ciao Roberta.
Sai, credo che al giorno d’oggi molti diano per scontato che ciò che leggi sia tutto vero, perché abbiamo sempre creduto che sia così. Ma al giorno d’oggi l’informazione è spesso manipolata, gli stessi quotidiani (cartacei e on-line) rispondono a linee editoriali politiche o economiche per cui le informazioni – se non palesemente false – vengono comunque distorte a favore di un punto di vista che “faccia comodo”.
Da qui sorgono la fake-news, spesso ingigantite (o diffuse) in buona fede, ma pur sempre veicolo di informazioni false.
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hai perfettamente ragione, purtroppo spesso la gente non apre un link e nemmeno confronta, apprende, come un’automa, senza “accendere il cervello”…
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Guarda, alcuni mesi fa su Repubblica (quindi non stiamo parlando del “Giornalino dei piccoli”) nella pagina “Scienza e cultura” venne scritto che il fenomeno della “luna rossa” era dovuto alla presenza del pianeta Marte nelle vicinanze.
Rabbrividiamo! (cit.)
Qui si tratta di grave ignoranza, diffusa sul maggiore e più importante quotidiano italiano.
E’ solo un esempio, a livello politico ed economico c’è molto ma molto di peggio.
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ormai, purtroppo, non ci sta più la sete di sapere, ci sta solo il “linkaggio selvaggio” o uscita di notizie fuorvianti, senza né capo e né cosa… solo per fare odience… tanto si sa che l’italiano medio è un emerito e purtroppo ignorante… PERCHÉ IGNORA…
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La verità sta nel mezzo.
Ma in quale mezzo?
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Nel mezzo del nostro cervello, che è ancora in grado (se ben allenato – hahahaha!) a distinguere il vero dal falso.
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Non era sempre vero prima (la storia la scrivono i vincitori, ricorda). È assolutamente vero oggi. Ma il tema non è se sia vero o falso, ma trovare il vero in una montagna di falso…
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(duplico una precedente risposta)
Credo che al giorno d’oggi molti diano per scontato che ciò che leggi sia tutto vero, perché abbiamo sempre creduto che sia così. Ma al giorno d’oggi l’informazione è spesso manipolata, gli stessi quotidiani (cartacei e on-line) rispondono a linee editoriali politiche o economiche per cui le informazioni – se non palesemente false – vengono comunque distorte a favore di un punto di vista che “faccia comodo”.
Da qui sorgono la fake-news, spesso ingigantite (o diffuse) in buona fede, ma pur sempre veicolo di informazioni false.
Trovare la verità, anche se si tratta di dati oggettivi, risulta sempre più complesso.
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Assolutamente vero. Io ho grosse difficoltà quando decido di scrivere su argomenti “scottanti”
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Le difficoltà sorgono perché ormai siamo tutti divisi in “fazioni” e non si ascolta l’altrui pensiero.
Dunque se tu parli di un argomento che “divide” l’opinione, il rischio di attirarsi critiche è elevato.
Io stesso ho trattato (volutamente) poche volte di argomenti “tabù”, ottenendo ottimi riscontri di partecipazione, ma anche molte critiche solo per il fatto di aver espresso il mio pensiero.
Campo minato.
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Quello mi frega poco, basta leggere il mio “disclaimer”. È il dubbio sulla veridicità delle fonti, il vero problema
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“veridicità delle fonti”
Sia io che te spesso facciamo approfondimenti su argomenti di varia natura.
Approfondimenti storici, scientifici, geografici, letterari…
Non per vanteria, ma anche ieri ho passato (ti do una anteprima a titolo di esempio) almeno 45-60 minuti ad informarmi sulle “martiri del Guersney”, un accadimento di circa 500 anni fa.
Solo leggendo più fonti (non solo Wiki!!) mi sono fatto una idea complessiva sull’argomento, e questo per un fatto capitato secoli fa e dunque documentato senza dubbi di interpretazione.
Chi oggigiorno dedica “tempo” per documentarsi?
Ripeto: non lo dico per merito o per plauso, ma solo per dire che io – nel mio piccolo – cerco di scrive cose vere (!!!) e non pagliacciate. Al massimo aggiungo il mio punto di vista.
I giornalisti d’oggi fanno la stessa cosa?
Oppure fanno copia/incolla dal “daily mirror”?
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Fanno copia e incolla… Questo è il problema. Guarda un articolo “scottante”, copia un capoverso e googla: troverai decine di articoli uguali…
Siamo rimasti in pochi… e lo facciamo pure gratis!
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la questione è assai delicata. Mi limito a dire che credere alle “verità” di internet è molto rischioso. Credere alle verità dei libri lo è molto meno. Se non altro per l’autorevolezza e lo sforzo degli autori.
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I libri restano lì, stampati, muti, ma indelebili.
In internet le notizie vivono e volano via in un attimo.
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È proprio così… bisogna saper distinguere.
BUONGIORNO.
Quarc
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Si rischia di sbagliare, però, con la marea di informazioni che circolano al giorno d’oggi.
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Proprio così, a questo volevo arrivare.
Troppe informazioni non accrescono il sapere e non sono sinonimo di conoscenza, ma solo di confusione.
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A volte si vedono persone credere oggettivamente a sciocchezze ma “le hanno lette in internet” e allora pensano di avere in mano la verità. Che tristezza…
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