L’incredibile salvezza del “Ross County Football Club”

Nell’agosto dell’anno scorso, io ed MDM (Mia Dolce Metà) trascorremmo 2 settimane in Scozia, visitando le più importanti città, con musei, castelli e panorami davvero magici.
E’ stata una vacanza straordinaria, di cui parlai a lungo anche nel blog: Glasgow, Fort William, Skye, Inverness, Loch Ness, Aberdeen, Dundee, Falkirk, Edimburgo… e molto altro ancora.
Avevamo, tra gli altri, anche un piccolo desiderio speciale: assistere ad una partita di calcio di Serie A scozzese.
Non so se abbiate presente: uno di quei piccoli stadi in legno vecchio stile, tifoserie colorate, agonismo ma rispetto per l’avversario. Ecco.
L’occasione si presentò il 20 agosto quando, sulla strada per Inverness, ci accorgemmo che nella piccola cittadina di Dingwall ci sarebbe stato l’incontro tra Ross County (squadra di casa) e Kilmarnock.
Fu una esperienza fantastica, che raccontai con dovizia di particolari in questo post.


I biglietti della partita


Io ed MDM allo stadio

Da allora io ed MDM diventammo tifosi del Ross County.

Il Ross County è la squadra che rappresenta la piccola cittadina di Dingwall, che ha solo 5mila abitanti. Pensate che lo stadio, chiamato “Victoria Park”, di posti ne tiene oltre 6mila: ci potrebbe stare l’intera popolazione. E’ già un miracolo stare in Serie A, perché deve confrontarsi con realtà molto più ricche, che rappresentano le città di Edimburgo, Glasgow, Aberdeen, Dundee, Inverness. Come può una cittadina di soli 5mila abitanti competere contro di loro?
Ma lo sport, lo sapete, è strano.
Là dove non ci arrivano i soldi, ci arrivano il talento, l’impegno, la caparbietà.

Nel campionato scozzese di Serie A, chiamato “Scottish Premiership”, le squadre partecipanti sono 12.
La squadra che arriva ultima retrocede in Serie B.
La squadra che arriva penultima, alla 11esima posizione, spareggia con la squadra che arriva alla 2a posizione in Serie B.
Il “Ross County”, con un ottimo finale di campionato, è riuscito ad arrivare proprio 11esimo, evitando la retrocessione diretta, e garantendosi lo spareggio per la salvezza contro il “Partick Thistle”, squadra di Glasgow arrivata alla 2a posizione in Serie B.

Lo spareggio si gioca con partite di andata e ritorno.
La prima partita, giocata a Glasgow, ha visto il “Partick Thistle” vincere 2-0.
Nella partita di ritorno il “Ross County” avrebbe dovuto compiere una impresa.

Domenica pomeriggio si è giocata la partita di ritorno, e dopo il primo tempo il “Partick Thistle” era in vantaggio 1-0.
L’impresa era diventata una utopia: nel secondo tempo il “Ross County” avrebbe dovuto segnare 3 gol, per andare ai tempi supplementari.
Io, come tifoso a distanza, ho seguito la partita in diretta sul sito “BBC Scottish Premiership”, dove non venivano mostrate le immagini, ma solo commentate le azioni più salienti, con qualche fotografia.

Questo “live commentary” è stato comunque entusiasmante, perché mi ha trasferito pienamente il pathos della partita, nonostante le speranze fossero ridotte al lumicino.
Ed invece 2 gol nel giro di pochi minuti hanno riaperto la partita, e l’incredibile è capitato nei minuti di recupero: il centravanti del “Ross County” George Harmon segna il gol del 3-1 e le squadre vanno ai supplementari. Chi l’avrebbe detto? 3 gol in 20 minuti, di cui uno nel recupero!

Nei supplementari accade di tutto: gol sfiorati, pali, paratissime, rigori tolti dal VAR, falli rusticani. Una VERA partita scozzese, dunque.
Si va ai rigori: potrà mai una piccola cittadina di 5mila abitanti rimanere in Serie A?
I classici 5 rigori terminano in parità, le squadre vanno ai rigori “ad oltranza”.
E subito il giocatore del “Partick Thistle” sbaglia.
Rigore decisivo.
Se Josh Sims del “Ross County” segna, la squadra è salva.
Tiro.
GOL!

Il “Ross County” si è salvato contro ogni previsione.
Una città di 5mila anime che riesce a garantirsi un altro anno di Serie A, contro squadroni come Celtic, Rangers, Hibernians, Hearts, Aberdeen…
Un successo clamoroso, che io ed MDM abbiamo seguito con molto trasporto, da veri tifosi.

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Monete strane

Da alcuni anni mi sono messo a collezionare le monete europee dei 2 Euro commemorativi.
Si tratta di monete speciali, a tiratura limitata, che gli Stati della zona Euro possono coniare ogni anno, per commemorare eventi di rilevanza storica o personaggi importanti.
Vi sono monete, ve lo assicuro, davvero belle.


Estonia 2018 – 100º anniversario della Repubblica d’Estonia


Finlandia 2011 – 200° anniversario della Banca di Finlandia

Anche l’Italia ha emesso, in questi anni, diverse monete commemorative da 2 Euro, celebrando per esempio i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le “Professioni sanitarie”, Maria Montessori, Leonardo Da Vinci, l’entrata in vigore della costituzione italiana, la Basilica San Marco a Venezia e molte altre ancora.


Italia 2014 – 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei

Queste monete, di libera circolazione, possono essere collezionate da parte di tutti. Io, per completarla con quelle più difficili da trovare, vado ai mercatini dove c’è sempre qualche collezionista di monete.
Non possiedo vere e proprie rarità, perché le si trova solo a costi senza dubbio eccessivi. Ho comunque una collezione più che buona, con parecchie decine di monete provenienti da tutta Europa.
Alla ricerca di eventuali monete mancanti, ho tuttavia fatto una scoperta che mi ha aperto un mondo: di monete in Euro da collezione ce ne sono di incredibili, anche di valore differente dai 2 Euro.
Vi propongo alcuni esempi: si tratta di monete che hanno un valore nominale inconsueto, e che NON HA SENSO spendere, perché il loro valore da collezione è di fatto molto maggiore.

A mio modesto avvivo, sono tutte davvero molto belle.


Francia: moneta da 0,25 Euro – “Olimpiadi Parigi 2024” – Valore da collezione 7 Euro


Lituania: moneta da 1,5 Euro – “Natura lituana” – Valore da collezione 6 Euro


Belgio: moneta da 2,5 Euro – “Birra belga” – Valore da collezione 5 Euro


Austria: moneta da 3 Euro fosforescente – “T-Rex” – Valore da collezione 25 Euro


Malta: moneta da 3 Euro – “San Girolamo” – Valore da collezione 28 Euro


Austria: moneta da 5 Euro – “Mozart” – Valore da collezione 9 Euro


Finlandia: moneta da 5 Euro – “Helsinki” – Valore da collezione 9 Euro


Portogallo: moneta da 7,5 Euro – “Magellano” – Valore da collezione 13 Euro


Francia: moneta da 10 Euro – “Hello Kitty” – Valore da collezione 25 Euro


Vaticano: moneta da 20 Euro – “Loreto” – Valore da collezione 30 Euro

I collezionisti dovrebbero nascere ricchi per Decreto Legge.

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Cartello stradale buffo

Ogni tanto si trovano in internet le segnalazioni di cartelli stradali buffi, questo l’ho incontrato io per strada proprio ieri, e l’ho prontamente fotografato (fermandomi in mezzo alla strada, attirandomi le imprecazioni delle auto dietro la mia).

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Saturday Pop. Wham!: “The Edge of Heaven”

Nel giro di pochi anni, dal 1982 al 1986, gli Wham! – George Michael e Andrew Ridgeley – hanno davvero conquistato il mondo, dal punto di vista musicale.
Giovani, belli, bravi: chi li poteva fermare?

Esordiscono con l’album “Fantastic” che arriva subito al 1° posto nella classifica inglese, e con una serie di singoli che li pongono all’attenzione degli ascoltatori di tutta Europa. Il brano più famoso, almeno qui in Italia, è “Club Tropicana”, il cui video girato ad Ibiza è l’emblema della loro musica: ritmo e divertimento.

Qualitativamente fanno un bel passo in avanti con il 2° album, intitolato “Make It Big”. Con esso non solo si confermano al 1° posto in Regno Unito, ma raggiungono il vertice delle classifiche anche negli USA e nelle altre nazioni europee. I singoli estratti non fanno che consolidare il loro successo: “Wake Me Up Before You Go-Go”, “Careless Whisper”, “Freedom” raggiungono tutte il primo posto in UK, “Everything She Wants” invece sale in cima alla classifica americana.
Due ulteriori singoli, “Last Christmas” e “I’m Your Man”, li fanno davvero diventare dei miti, perché si tratta di due canzoni dal successo sconfinato, pluripremiate e vendutissime ovunque. Chi non le conosce?

Ma anche le favole più belle nascondono qualche crepa.

George Michael è l’autentico motore degli Wham!
E’ lui che compone quasi tutte le loro canzoni, scrivendone musica e testi. E’ lui il frontman, è lui il più acclamato. Ed è lui a voler porre fine al progetto Wham! per intraprendere la carriera solista (che sarà anch’essa colma di successi).
George Michael cerca di andare oltre al pubblico di teenagers che li acclama, avendo l’ambizione di poter scrivere canzoni più sofisticate e meno commerciali.
E così, d’accordo con Andrew Ridgeley, decide di celebrare lo scioglimento degli Wham! con quello che definiremmo “un gran finale”.

Un mega-concerto a Wembley (28 Giugno 1986, 72mila fans) chiude la loro carriera, e nel frattempo viene pubblicato “The Final”, l’album che contiene il “Best Of” della loro discografia.
Il loro ultimo singolo è “The Edge of Heaven”, una canzone che a me è sempre piaciuta e che rappresenta la mia preferita degli Wham!
Ancora oggi, dopo oltre 35 anni, credo di ricordare tutto il testo a memoria, o quasi.

Da lì in poi le carriere e le vite di George ed Andrew si separeranno.
Andrew tenterà una carriera solista, senza particolare successo.
George invece rimarrà sulla cresta dell’onda ancora per moltissimi anni.
L’ho visto dal vivo a Verona e devo dire che aveva un talento eccezionale, accompagnato da un carisma unico.

Wham!
The Edge of Heaven
7″ USA
anno: 1986
Etichetta: Columbia
Numero di catalogo: 38-06182

A The Edge Of Heaven
B Blue (Live In China)

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Niccolò Ammaniti: “Io e Te”

Per quanto riguarda la lettura, io ho i miei autori preferiti, dei quali mi fido a scatola chiusa.
Altri libri li compero, e leggo, se mi vengono segnalati, o perché mi incuriosisce la sinossi.
E poi ci sono quelli che si compera MDM (Mia Dolce Metà).
“Io e Te” è uno di quelli.

Nonostante Ammaniti sia un autore molto famoso, e siano stati girati film tratti dalle sue opere, non avevo mai letto nemmeno una riga scritta da lui: ho letto “Io e Te” e mi è piaciuto.

Il libro parla della incomunicabilità tra genitori e figli, e di come questa incomunicabilità produca effetti devastanti nei figli, durante il loro percorso di crescita.
Lorenzo, alle prese con una madre iper-protettiva ma con la quale non riesce davvero a dialogare, è introverso e asociale.
Olivia invece ha sviluppato un’anima ribelle, che l’ha portata alla dipendenza da stupefacenti.

Devo essere sincero: anch’io ho problemi di comunicazione con mio figlio.

Spesso non esiste una colpa vera e propria: forse sbaglio io, forse lui ha un carattere troppo forte per accettare i miei consigli, forse è la sua età a renderlo un po’ scontroso, forse un po’ di tutto questo.
Fatto sta che raramente ci si confronta in modo costruttivo, ed è un peccato da tanti punti di vista.
Ma, per fortuna, mio figlio ha una migliore comunicazione almeno con MDM, e comunque non raggiunge nemmeno lontanamente i limiti espressi dai due ragazzi protagonisti del romanzo: fa vita sociale, ha amici, ha la morosa, è morigerato nelle cose che fa.

“Io e Te” ci racconta che non è facile essere “figli”.
Ma non è facile neppure essere “genitori”.

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Nuove condizioni economiche

L’azienda che mi fornisce il gas mi ha inviato una comunicazione scritta per spiegarmi le nuove condizioni economiche che entreranno in vigore a breve.
Il tutto è davvero molto chiaro.

Questa è la scansione della lettera, qui sotto riproposta in forma testuale:

“Il prezzo del gas applicato, a copertura del corrispettivo di commercializzazione all’ingrosso, varierà mensilmente in base ai valori assunti dal costo del gas naturale sul mercato all’ingrosso italiano “PSV”.
Il parametro di riferimento per l’aggiornamento del prezzo è denominato “PSV_DA”, calcolato per ogni mese, come media aritmetica dei prezzi offer “Day-Ahead”, espressi in €/MWh, pubblicati da ICIS Heren nel report ESGM (European Spot Gas Market) all’interno della sezione “PSV Price Assessment”, nel giorno lavorativo antecedente il giorno di riferimento, convertita in c€/Smc moltiplicando per il fattore di conversione 0,0107, riferito a un potere calorifico superiore (d’ora in poi PCS) pari a 0,03852 GJ/Smc. Per ogni giorno lavorativo verrà utilizzato il prezzo Day-Ahead pubblicato il giorno lavorativo immediatamente precedente, i giorni lavorativi e le festività sono individuati in base alla metodologia di assessment di ICIS Heren. I valori ufficiali delle quotazioni PSV di cui sopra, sono pubblicati dalla società ICIS HEREN e sono consultabili alle condizioni e nei termini pubblicati dalla stessa, per maggiori informazioni si veda il sito
https://www.icis.conrilexplore/commodities/energy/natural-gas/
Nel caso di cessata pubblicazione dei parametri di riferimento saranno individuati criteri alternativi equivalenti. Il prezzo, denominato «Prezzo Netto», applicato ai consumi del cliente, sarà costituito dal valore assunto mensilmente dall’indice «PSV_DA» e dal contributo sui consumi, pari a 0,08 €/Smc per l’intera durata contrattuale.”

Ora: se dico che non si capisce un beato cazzo, qualcuno si offende?

Non credo si essere l’ultimo degli stupidi, ma nemmeno impegnandomi riesco a tradurre in termini espliciti questa supercazzola che il mio fornitore di gas mi ha inviato.
Evidentemente è un obbligo di legge, questa comunicazione.
Ma, anche lo fosse, secondo voi un utente “medio”, può capirci davvero qualcosa?

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Musei strambi. Maisons-Alfort (Francia): Museo Fragonard

Honoré Fragonard visse in Francia nel XVIII secolo e fu un anatomista.

Ai suoi tempi per lo studio del corpo umano si utilizzavano disegni, dipinti e sculture, ma lui si chiese: perché non utilizzare corpi veri e propri?
Fu così che iniziò ad utilizzare cadaveri, di esseri umani ed animali, che scuoiava lui personalmente per poterli studiare.

Scorticò oltre 700 corpi umani, ma oggi ne rimangono esposti nel museo solo 21.
Il più famoso modello esposto è senza dubbio “The Horseman of the Apocalypse”.
Basato sulla xilografia di Albrecht Durer, è costituito da un uomo che cavalca un cavallo (entrambi scuoiati), circondato da un gruppo di feti umani che cavalcano feti di pecore e cavalli.
Allegria!

Ci sono anche feti umani scorticati che danzano in maschera, oltre a strani esemplari veterinari come un vitello a due teste, una pecora a 10 zampe, un cavallo con un occhio solo e altri animali con più o meno parti del corpo di quanto si supponga debbano avere.

Se vi trovate in prossimità di Parigi, e se siete forti di stomaco, questo simpatico museo vi attende a braccia aperte. E scuoiate.

Biglietto singolo: 8 Euro
Aperto solo nei giorni di Mercoledì, Giovedì, Sabato e Domenica, dalle 14:00 alle 18:00.
Chiuso nel mese di Agosto.
Disponibile audioguida in Inglese e Francese.

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Mary Stuart e le lettere crittografate

Mary Stuart, nata nel 1542, fu Regina di Scozia ed erede al trono d’Inghilterra dopo la cugina Elisabetta I.

Visse in un periodo in cui la Scozia si ribellava al dominio degli Inglesi, mentre proprio in Scozia era in atto la scissione religiosa tra cattolici e protestanti.
Implicata in questioni che vedevano coinvolti i nobili scozzesi ed il clero, ed alle prese con vari scandali sia familiari che di corte, Mary Stuart venne tenuta prigioniera dalla cugina in vari castelli, per paura che stesse cospirando contro di lei per ucciderla ed accedere al trono inglese.
La cosa incredibile è che Mary Stuart riuscì a mantenere i contatti con il mondo esterno, ed in particolare con un gruppo di cospiratori, grazie ad una geniale trovata: la crittografia.


Mary Stuart (1542-1587)

La Regina di Scozia utilizzava un cifrario noto solo a lei ed ai suoi messaggeri: venivano utilizzati simboli – non alfabetici – che indicavano non solo le lettere dell’alfabeto, ma anche le “doppie”, le cifre, ed i nomi delle persone, dei luoghi o dei mesi dell’anno.
Si trattava di una vera e propria crittografia “end-to-end”, come quella usata oggi da WhatsApp: è la App a “tradurre” i messaggi crittografati, che in questo modo restano noti solo al mittente ed al destinatario. Se fossero intercettati in un server prima di arrivare a destinazione, risulterebbero di fatto illeggibili.


Set di simboli grafici utlizzati da Mary Stuart per comunicare con l’esterno


Simboli grafici utilizzati da Mary Stuart per indicare i mesi dell’anno

Mary Stuart inseriva i propri messaggi all’interno dei turaccioli delle botti di birra che arrivavano nei suoi luoghi di detenzione, ed allo stesso modo riceveva i messaggi dall’esterno.

Il suo geniale metodo di comunicazione venne tuttavia scoperto.

Il birraio, Gilbert Gifford, era in realtà alle dipendenze di Sir Francis Walsingham, una sorta di “agente segreto” della Regina Elisabetta I.
I messaggi, recuperati all’interno dei turaccioli, venivano pertanto consegnati tramite Walsingham ad un gruppo di crittografi, che nel giro di qualche tempo riuscirono a decifrare i messaggi ed a capirne il contenuto.


Una delle tavole di decrittazione

Walsingham approfittò della situazione e mediante uno stratagemma riuscì a carpire da Mary Stuart moltissime informazioni: fece infatti aggiungere ad alcuni messaggi recapitati a Mary alcune domande relative all’intenzione di liberarla, di uccidere sua cugina Elisabetta I, e di usurparne il trono. Mary rispose, sempre in forma crittografata, indicando sia il suo consenso per l’assassinio della cugina, sia elencando i nomi dei cospiratori.
Ma ovviamente le sue risposte caddero nella mani dei crittografi, e le sue intenzioni divennero palesi per Elisabetta I la quale la fece incriminare, processare e condannare a morte.
Mary Stuart morì decapitata nel 1587.


Decapitazione di Mary Stuart

La crittografia oggi è alla base di tutte le comunicazioni via internet.
Essa consente l’invio di messaggi, ma consente anche di effettuare le transazioni bancarie, e di gestire una miriade di informazioni sia coperte da password, che apparentemente “aperte”.
Oggi come allora, l’unico rischio è che chi le intercetta sia “bravo abbastanza” per capirne il contenuto.

Con gli strumenti attuali, tre crittoanalisti moderni (George Lasry, Norbert Biermann, Satoshi Tomokiyo) sono riusciti a capire che circa 50 documenti custoditi nella “Bibliothèque Nationale de France” erano in realtà messaggi scritti o ricevuti da Mary Stuart durante il suo periodo di detenzione.

Incuriositi dai simboli utilizzati, sono riusciti a capire che questi documenti, erroneamente catalogati in modo generico come “affari italiani”, erano in realtà scritti in francese, lingua che Mary Stuart (che era stata consorte del re di Francia Francesco II) conosceva molto bene ed utilizzava per i suo messaggi segreti.
La loro incredibile scoperta è trattata in questo straordinario e dettagliatissimo articolo, scritto proprio dai tre crittoanalisti.


Uno dei messaggi originali scritti da Mary Stuart

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Si decolla!

Probabilmente ricordate che mio figlio (20enne) sta seguendo il corso di aviazione per conseguire il brevetto da pilota aereo.
Ha iniziato a ottobre con la teoria, poi da marzo sono iniziate le sessioni di volo vero e proprio.
Di voli con l’istruttore ne ha fatti circa 10, il primo come “passeggero”, ma dalla seconda volta in poi con la cloche tra le mani e l’istruttore al proprio fianco.

Prima o poi doveva capitare: un volo in solitaria, per testare le sue capacità in perfetta autonomia.
Emozione immensa, per lui, e per noi genitori.

Bravissimo, Pietro.



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Un affare per due

Nadia ha necessità di vendere un divano, bello, nuovo e di marca (Divani&Divani).
Seguite il link: se abitate in prossimità di Pavia, lo porterete a casa a metà prezzo.
Un affare per Nadia (che ha bisogno di venderlo) e per voi.
Seguite il link.

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