Leopoldo II e le atrocità nel Congo Belga

In seguito alla Conferenza di Berlino del 1885, venne istituita la nascita dello “Stato Libero del Congo“, governato dal re belga Leopoldo II.
Nei 23 anni successivi (1885-1908) il governo di Leopoldo II fu segnato da atrocità di ogni tipo, anche per il fatto che il Congo Belga (oggi Zaire) era di fatto un Paese privo di governo, di Costituzione e di diritti civili per i 30 milioni di abitanti.
La popolazione, divisa in regioni governate da funzionari scelti direttamente dal re, venne di fatto sottomessa e schiavizzata.
In particolare venne chiesto ad ogni individuo maschio di produrre ogni giorno una quota minima di “gomma”, che era a quel tempo la maggiore ricchezza nazionale e che veniva ricavata da una particolare pianta rampicante, la Cryptostegia Grandiflora.

La raccolta della gomma venne presa in carico dalla “ABIR Congo Company”, che di fatto vendeva 1 Kg di gomma ad oltre 10 Franchi quando il costo era di circa 1 Franco, dato che i lavoratori erano gravemente sottopagati. Il controllo dei lavoratori era assegnato alla “Force Publique“, che di fatto terrorizzava la popolazione con ogni metodo.
La cosa peggiore era che ogni lavoratore che non fosse riuscito a ricavare la quota minima di gomma giornaliera veniva di fatto punito corporalmente da parte della “Force Publique”, e nei casi più “gravi” le punizioni potevano coinvolgere anche i membri della sua famiglia.

La lista delle atrocità cui vennero sottoposti i lavoratori è incredibile: frustati a morte, amputazione di mani e piedi dei loro figli, tortura e stupro delle mogli, rapimento dei figli. In particolare le mani ed i piedi amputati (dei lavoratori ma più spesso dei loro figli) venivano mostrati come un trofeo agli ufficiali che pretendevano punizioni esemplari per i lavoratori meno produttivi.


Bambini con le mani amputate


Lavoratori che mostrano le mani amputate dei loro figli

La foto più rappresentativa di questo periodo di nefandezze è la seguente:

La foto è di Alice Seeley Harris.
E’ lei a raccontarne il significato.

“L’uomo ritratto si chiama Nsala.
Nsala non è riuscito a raccogliere abbastanza gomma, e per punirlo sono state amputati una mano ed un piede alla figlia di 5 anni di nome Boali. In seguito la figlia è stata uccisa, e la stessa sorte è toccata a sua mamma, la moglie di Nsala. Come non bastasse, i corpi di Boali e di sua madre sono stati smembrati, cucinati e dati in pasto alla tribù.
A Nsala rimasero solo la mano ed il piede amputati della figlia.”

Tutto questo per la smania di ricchezza di un Re, Leopoldo II, che – ironia – in Congo non c’era neppure mai stato.

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57 risposte a Leopoldo II e le atrocità nel Congo Belga

  1. Vittorio ha detto:

    questi avvenimenti del passato devono farci riflettere su quali basi è stata costruita la cosieddetta società civile.
    basta pensare alle prime colonizzazioni spagnole o la tratta degli schiavi
    le scoperte del nuovo mondo sono diventate strumento di ricchezza e avidità

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  2. Misteryously🐰 ha detto:

    buongiorno andrew ci provo a lasciar commenti poi si vedrà

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  3. Non ho parole. Purtroppo un’idea me l’avevo fatta leggendo Cuore di Tenebra.

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  4. gaberricci ha detto:

    Ahimè, storie di ordinario colonialismo. Basti pensare che gli italiani in Libia hanno inventato il concetto di campo di concentramento.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Se c’è una brutta figura da fare, noi ci siamo.

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    • indianalakota ha detto:

      Per quanto fossero orrendi i campi di concentramento in Libia degli anni 30 c’è da dire che lì insegnavano anche un mestiere: allevamento,artigianato,economia domestica. Senza nulla togliere alla brutalità,gli italiani nelle colonie avevano costruito scuole,ospedali,strade. Fermo restando che nessuno deve invadere un altro paese e che ogni popolo ha la sua terra,noi abbiamo sicuramente fatto meno schifo di francesi, inglesi e belgi

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      • corpus05 ha detto:

        è incredibile come in Italia non si sappia che negli anni Venti gli italiani hanno sterminato la metà della popolazione libica del tempo; non è servito a rinfrescargli la memoria neppure che Berlusconi abbia risarcito al Libia con 5 miliardi per questo.

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      • gaberricci ha detto:

        Hanno costruito scuole, ospedali e strade per gli invasori, non per gli invasi. Belgi, tedeschi e francesi hanno costruito città: vogliamo dirgli bravi? Nulla giustifica i crimini commessi dagli italiani in Libia (e, giacché ci siamo, anche in Etiopia).

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        • indianalakota ha detto:

          Veramente non sei bene informato:hanno costruito per i nativi e gli invasori. Questo non giustifica quello che hanno fatto,ma la verità storica è questa

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          • bortocal15 ha detto:

            veramente io conosco soltanto due invasioni recenti nella storia in cui gli immigrati hanno sottomesso gli abitanti originari (escludendo dal conto la lunga e più antica storia del colonialismo, per il momento): gli italiani in Sued Tirol, regione a cui hanno cercato di rubare perfino il nome, senza riuscirci, e gli ebrei in Palestina, che ci sono perfettamente riusciti, invece.
            ma qualcuno ha paura di un 10% scarso di immigrati, che peraltro tengono in piedi l’economia del paese, visto che svolgono lavori che gli italiani sono troppo benestanti per voler fare.
            forse sei tu che dovresti dare un’occhiata in giro al resto d’Europa e a paesi come la Germania o il Regno Unito; io, che sono vissuto nel primo, temo la debole politica di integrazione del nostro stato; però sono anche abbastanza vecchio per ricordarmi quando questi discorsi esatti si facevano nel Nord a proposito dei nostri meridionali che arrivavano a lavorare nella FIAT.
            lasciamo tempo ai torpidi mentalmente di resettare i neuroni e il problema si risolverà.

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            • indianalakota ha detto:

              Cos’è che fanno gli immigrati??? I lavori che gli italiani non vogliono fare??? Ah sì? Quali??? Spacciare,prostituzione…. Perché gli italiani,caro mio,fanno tutti i lavori più di merda di questo mondo! Forse tu hai la puzzetta sotto il naso,ma altri,tipo mio marito, si fanno un culo così tutti i giorni, festivi compresi,a lavorare nelle stalle! Semmai agli italiani non piace essere trattati come schiavi a 3€ l’ora! Per questo certe merde assumono gli immigrati. E secondo te tengono in piedi l’economia del paese,gli immigrati 😂😂😂😂Gli italiani in Sud Tirol….Per me possono anche mollarlo il Sud Tirol,ma vedo che sono loro a parlare tedesco,a farsi compatire ma a non mollare mamma Italia!

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          • gaberricci ha detto:

            In che senso hanno costruito per gli invasi? Volevano che andassero a scuola? O piuttosto che potessero meglio servire le opere degli invasori? Questa spiegazione mi sembra quella del “fardello dell’uomo bianco” di Kipling: ma la verità è che i colonialisti non hanno mai mosso un dito per il “bene” di quelli che conquistavano. Se qualcosa di quello che hanno fatto è poi risultato di vantaggio agli invasi, è stato un “vantaggio collaterale”; ma certamente l’intento non era quello. Sarebbe come dire che ho dato una coltellata ad una persona e, tirando fuori il coltello, ho portato via un tumore al polmone: l’ho aiutato, certo, ma non perché volessi farlo, e facendogli per di più molto male nel frattempo. In più, seppure fosse come dici, la sproporzione tra il bene ed i molti mali non sarebbe neppure dello stesso ordine di grandezza, e questo discorso mi pare giustificazionista ed eccezionalista: gli italiani non furono in nulla migliori degli altri colonizzatori. Quello degli “italiani brava gente” è un mito, su cui per altro è stato scritto un libro intitolato proprio così.

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            • indianalakota ha detto:

              Allora,in Africa gli africani invasi da noialtri erano considerati al pari degli italiani. Quindi dovevano avere gli stessi diritti,come la formazione scolastica e lavorativa,la cura della persona,case,ospedali,scuole….Il che non toglie l’orrore dell’invasione,ma sappi che in tanti africani hanno pianto quando siamo andati via. Questa è storia

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            • gaberricci ha detto:

              Infatti, essere rinchiusi in campi di concentramento e non poter parlare la propria lingua (cosa che gli italiani hanno impedito quando hanno preso possesso dell’Istria ed ancora di più quando hanno invaso la Jugoslavia durante la Seconda Guerra Mondiale) è esattamente quel che si dice avere dei diritti.

              E comunque, anche se davvero gli italiani avessero portato “la civiltà” in Africa, questo non potrebbe comunque essere giustificabile. Non bisognerebbe ammirare il bene che si fa facendo il male.

              Ed in ultimo, il fatto che “tanti africani” possano aver pianto quando “siamo andati via” (siamo andati chi? Io non c’ero, e sono contento così) non dimostra nulla. I libici hanno organizzato una resistenza anti-italiana fin da quando furono invasi (nel 1912, se non vado errato).

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            • indianalakota ha detto:

              Guarda che infatti io non ho elogiato,ho solo descritto fatti storici reali. Sai leggere?

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            • gaberricci ha detto:

              Non c’è bisogno di prendersela. Il fatto storico reale sarebbe che gli italiani sono stati “meglio”? A parte che in un fenomeno come il colonialismo ci sono solo diverse gradazioni di peggio, non è così.

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  5. indianalakota ha detto:

    Il problema è che certe orribili pratiche sono rimaste in Africa anche dopo:ci sono tuttora! Tra riti voodoo e juju, schiavizzazione di altre tribù, guerre civili in cui si fanno a pezzi senza pietà.

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  6. corpus05 ha detto:

    pare che il Congo non fosse neppure uno stato, ma un semplice possedimento personale del re del Belgio.

    per l’esattezza le vittime del genocidio congolese perpetrato dai belgi sono calcolate nell’ordine di 10 milioni, quasi il doppio delle vittime della shoah in tutta Europa.

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  7. Pingback: quando le poesie piovono dagli alberi – bortoblog 47 – cor-pus 15

  8. SaraTricoli ha detto:

    schifo, rabbia…
    ed erano pure deficienti! Quei bambini crescendo non avrebbero mai potuto lavorare… idioti!
    ps: non che avrebbero dovuto!!!

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  9. Lucy the Wombat ha detto:

    Mi sento male 😱

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  10. bortocal15 ha detto:

    @ indianalakota

    oh, scusami tanto per i congiuntivi.
    in effetti dovevo dire: non sapevo che sei emiliana.
    ma non ho capito dov’è l’errore nell’altra frase: è identica, cambia solo la regione! 😉

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  11. bortocal15 ha detto:

    @ indianalakota

    però vacci piano con i tuoi indiani, che poi ci invadono anche loro… ahaha

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  12. bortocal15 ha detto:

    @ indianalakota

    spero che non faremo notte in un blog altrui a sbecchettarci sull’immigrazione in un post sulle atrocità coloniali degli europei in Africa.
    se poi mi tocca rispondere perfino sulla bufala del piano Kalergi…
    dati una ripassata tu, piuttosto: https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_sul_piano_Kalergi e rimetti la testa a posto.
    se vuoi continuare passa pure da me, io non me la sento di abusare oltre dell’ospitalità discreta che qui ci viene data.
    questa è la mia ultima risposta qui:
    su spaccio e prostituzione gli immigrati dagli italiani hanno soltanto da imparare.
    ma non pare che tu conosca la realtà produttiva: fai un giro nel bresciano a vedere chi lavora nelle ferriere.
    evidentemente un paese arretrato come l’Italia resta a galla appunto pagando gli immigrati ancora meno dei salari già scandalosi che dà agli italiani: i più bassi dell’Europa civile.
    sul Sued Tirol potresti essere accontentata presto: basterebbe che uscissimo dall’Unione Europea per vedere riesplodere il separatismo sudtirolese come col terrorismo degli anni Cinquanta e Sessanta; alcuni si stanno preparando, in effetti e molto fuoco cova sotto la cenere.

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  13. francescodicastri ha detto:

    Pazzesco quello che abbiamo fatto nei secoli al popolo africano

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  14. La Grazia ha detto:

    I sovrani nelle colonie non andavano mai per paura di malattie e animali.
    Le colonie erano solo il modo per portare a casa i tesori
    Nel film Le quattro piume ho spento quattro volte

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