Dieci alla decima: 10 numeri 10

Il giorno 10 di (quasi) ogni mese pubblico una personale classifica riguardante argomenti molto differenti tra loro.
Spesso parlo di musica, ma ho parlato anche di sport, di cibo, di vacanze e di quant’altro mi potesse passare per la testa.

Questo mese la mia classifica è dedicata a Diego Armando Maradona, con l’elenco dei miei “numeri 10” preferiti.
Per “numeri 10” intendo quei giocatori che per caratteristiche tecniche, per fantasia e per posizione in campo sono riusciti ad accendere la fantasia del pubblico, con giocate di classe e gol spettacolari.
In questa mia personale classifica l’unica limitazione riguarda il fatto di averli visti giocare, anche solo in televisione, ma non in immagini di repertorio. Si tratta dunque di “numeri 10” più o meno degli ultimi 40 anni. Quindi niente Schiaffino, niente Di Stefano, niente Crujiff, niente Sivori e niente Pelé.
La mia classifica è del tutto soggettiva, e dunque non pretende di avere l’unanimità dei vostri consensi, che certamente mancherà.

Intanto ecco chi resta fuori dalla mia classifica, per vari motivi.
In ordine alfabetico:
Antognoni (il limite di fare tutta la carriera a Firenze)
Bergkamp (male con l’Inter)
Del Piero (calo di rendimento dopo il tremendo infortunio, e troppo legato ai soliti tiri a rientrare sul secondo palo)
Figo (molto bravo, ma distante dalla vera eccellenza)
Gullit (tanta fisicità e duttilità, forse un po’ oscurato da Van Basten, gli mancava un quid per entrare nel mito; 11° nella mia classifica)
Hagi (ottimo giocatore che però fuori dai patrii confini non ha mai convinto pienamente)
Mancini (sempre male in nazionale)
Matthäus (12° nella mia classifica, giocatore eccellente e forte fisicamente; ma io preferisco i giocatori estrosi, e lui non è tra quelli)
Rivaldo (fallimento completo nel Milan)
Rivera (ero troppo giovane per poterlo valutare perfettamente, dalle immagini deduco avesse una ottima visione di gioco ma fosse debole fisicamente)
Ronaldinho (non mi è mai piaciuto, ridicolo nel Milan)
Rui Costa (eccellente uomo assist, enorme professionista, ma non vedeva la porta)
Seedorf (ottimo dribbling da fermo, gran giocatore ma prestazioni molto altalenanti; a tratti presuntuoso)
Totti (il limite di fare tutta la carriera a Roma)
Zico (grandissimo in Brasile, bravo anche a Udine; fuori dalla classifica di poco)
Zola (vice Maradona, davvero grande solo nel Chelsea, a 30 anni suonati)

#10 Dragan Stojkovic

Classe purissima e passaggi telecomandati, estroso e bizzarro ma idolo della folla.
Logico, non ha raggiunto gli stessi traguardi di altri giocatori rimasti fuori da questa classifica, ma io l’ho visto giocare e sono rimasto a bocca aperta. Come moltissimi giocatori slavi diciamo che tirava il fiato un po’ troppo a lungo, ma il piede ed il palleggio lo hanno reso assolutamente una stella di prima grandezza.
Grandioso il suo gol da allenatore che potete vedere qui sotto.

#9 Zinédine Zidane

Per quanto mi stesse antipatico, quando lo vidi fare uno stop al volo con la gamba alzata ad altezza del viso capii che non era un giocatore qualsiasi.
Non è un caso che la nazionale francese, con lui al timone, abbia vinto sia il campionato del Mondo che gli Europei. Peccato per il suo carattere sanguigno, che gli ha fatto fare parecchie brutte figure anche in Mondovisione (citofonare Materazzi). Ma la continuità di rendimento (elevato) lo spingono di diritto nella Top 10.

#8 Lionel Messi

Dite la verità, pensavate che l’avrei inserito al 1° posto, o al massimo tra i primi 3.
Ed invece no.
Per quanto egli sia bravo, trovo assai limitante il fatto che abbia giocato sempre e solo in Spagna, dove obiettivamente è un campionato meno impegnativo rispetto al nostro.
Nonostante questo non si può negare che sia un giocatore fortissimo, che palla al piede è quasi impossibile da fermare, e che ha delle accelerazioni imprevedibili e folgoranti.
I pessimi risultati ottenuti con la propria nazionale giustificano il basso posto in classifica.

#7 Roberto Baggio

Una domenica mattina mio zio mi telefonò e mi disse: “preparati che fra un’ora ti vengo a prendere, ti porto a Vicenza a vedere un grande giocatore”.
Pensavo parlasse di Bigon, ormai a fine carriera.
Invece macinammo parecchi Km per andare a vedere questo ragazzino, che incantava il pubblico con vere e proprie magie, colpi ad effetto, assit e gol.
Seguii poi la sua carriera con molto affetto, specialmente in concomitanza con i gravi incidenti che hanno costellato la sua carriera.
Non condivido affatto l’epiteto dell’Avvocato Agnelli (“pulcino bagnato”) sposando invece la definizione data da Aldo Agroppi (“Nei suoi piedi ci cantano gli angeli”).

#6 Ronaldo Luís Nazário de Lima

Dribbling ubriacante, movenze feline, fulminante in zona gol: Ronaldo è stato per lungo tempo l’emblema del giocatore perfetto, ma come una storia d’amore troppo bella per essere vera il tutto durò troppo poco.
I gravissimi infortuni che dovette subire ne limitarono il rendimento, e quando tornò iniziò anche a perdere il peso forma, anche se la classe rimase elevatissima.
La prima volta che lo vidi allo stadio rimasi senza parole: dopo 2 minuti aveva già segnato un gol splendido e poco dopo eccolo servire un pallone delizioso al compagno che svirgola clamorosamente.
Fu un peccato vederne poi il declino fisico, ma rimane vivido il ricordo di quel ragazzo che a 21 anni già vinceva il suo 1° pallone d’oro.

#5 Dejan Savicevic

Era soprannominato “Il Genio”, tanto per dire. Estro e fantasia allo stato puro, capace di giocate inimmaginabili e di gol incredibili, con Stella Rossa e Milan ha vinto di tutto. Enorme partita contro il Barcellona nella finale della Coppa dei Campioni del 1994, dove segna un gol strepitoso.
E’ pur vero che aveva le stesse amnesie di tutti i giocatori talentuosi dell’est europeo, ma erano più che compensate da quasi lampi di puro talento cristallino che lo fecero un punto fermo di squadre pluri-vincenti.
Peccato per i guai fisici che ne limitarono molto il finale di carriera.

#4 Franco Cerilli

Si sa, il primo amore non si scorda mai.
E così come reincontri la vecchia fidanzata, e ti accorgi che forse l’avevi idealizzata, non era bellissima ma solo carina (ma per te rimane bellissima ugualmente), così Cerilli pur non avendo fatto una carriera di primissimo livello resta per me un vero idolo.
Cosa dicevo all’inizio? Nella mia classifica ideale cercherò di premiare estro e fantasia. Ecco: Cerilli ne era pieno, ed era anche pieno di carisma ed il tifoso non solo si identificava in lui, ma davvero lo amava. Incredibile con la maglietta fuori dai pantaloncini ed i calzettoni abbassati, riusciva con le finte di corpo ad inebriare gli avversari ed a mandare in sollucchero i tifosi.
Un grazie di cuore.

#3 Andrea Pirlo

Secondo me un pallone d’oro, prima o poi, se lo sarebbe ampiamente meritato.
Strepitoso giocatore nel Milan, in Nazionale e poi nella Juventus, sa come pochi al mondo fare lanci di decine di metri precisi al centimetro per i compagni di squadra. E, cosa non secondaria, li sa fare sia di destro che di sinistro. Straordinario pure nei calci da fermo, che riesce a piazzare in rete o sulla testa dei compagni di squadra con una naturalezza che sa dell’incredibile.
Deve sempre ringraziare Carlo Ancelotti che, per migliorare il suo apporto alla squadra, definì per lui un ruolo più arretrato di 20 metri rispetto a quello classico del trequartista, facendolo diventare vero regista e leader delle squadre in cui ha militato. Unico difettuccio, giocando in posizione un po’ arretrata, la non perfetta concretezza nei contrasti, tra l’altro facilmente colmabile affiancandogli 1 o 2 giocatori di quantità (Gattuso o Vidal, per intenderci).

#2 Michel Platini

Pochi dubbi sulla bravura di questo straordinario giocatore, che ha avuto l’unico difetto di giocare in una squadra che non ho mai amato. Ma la sua classe, la sua genialità e la sua capacità di mettersi a servizio della squadra e di risultare anche un ottimo realizzatore lo mettono di diritto tra i giocatori più bravi di sempre.
Maestoso nei calci di punizione, sempre rispettoso dell’avversario, diciamo che aveva nella resistenza fisica il suo unico cruccio.
Persona intelligente, simpatica e ricca di humour, bellissima la sua battuta sul fatto di fumarsi di tanto in tanto una sigaretta:
«Avvocato (Agnelli, n.d.K.), non si preoccupi se io fumo, l’importante è che non fumi Bonini, che deve correre anche per me!».
Grandioso.

#1 Diego Armando Maradona

Il miglior calciatore che abbia mai visto giocare, la pura essenza del calcio. Autentico leader in campo, si è sempre messo con umiltà a servizio della squadra per il raggiungimento dei più alti traguardi.
Enorme la differenza con Messi: Maradona ha vinto con il Napoli dopo aver lasciato il
Barcellona, e per giunta ha portato la sua amata Argentina alla vittoria del Campionato del Mondo, mentre invece Messi in nazionale ha sempre fallito ed è poi tutto da verificare cosa riuscirebbe a combinare se dovesse lasciare il Barcellona.
Maradona aveva tutto: l’istinto, il dribbling, il tocco da fermo ed in movimento, il lancio lungo ed il passaggio filtrante, il tiro su punizione e la giocata in acrobazia.
Un vero fenomeno, che solo le debolezze umane hanno potuto frenare.

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33 risposte a Dieci alla decima: 10 numeri 10

  1. Vittorio ha detto:

    a memoria direi che li hai citati tutti
    la 10 è una maglia magica

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  2. wwayne ha detto:

    Anch’io ho dedicato un post a uno dei miei calciatori preferiti: https://lapinsu.wordpress.com/2015/02/04/grazie-di-tutto-iakovenko-guest-post/. Che ne pensi?

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  3. Enza Graziano ha detto:

    Non capisco un tubo di calcio, ma mi è piaciuto leggere la classifica (e anche le motivazioni degli esclusi)!

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  4. Neogrigio ha detto:

    io inserirei anche Snaijder per ovvi motivi.
    P.S. pensa se Ronaldo non avesse avuto tutti quei gravi infortuni……

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Ronaldo come tecnica era allo stesso livello di CR7, forse anche meglio, per esempio nel dribbling e nel puntare l’uomo.

      Snaijder ottimo giocatore.
      Se oggi fosse nell’Inter, Conte lo lascerebbe in panchina insieme ad Eriksen.

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      • Neogrigio ha detto:

        cosa????? a livello tecnico vuoi paragonarli? no dai su…..altro pianeta, quel pompato di cr7 se la sogna quella classe, quella tecnica, quella velocità….2 mondi diversi. Così come può solo sognare la tecnica di Messi. Su da non scherziamo

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  5. gaberricci ha detto:

    Di questi ho visto giocare Pirlo, Baggio, Zidane, Ronaldo e Messi: ed almeno per i primi quattro condivido il tuo giudizio incredulo sull’incredibile bravura; Messi, guardiamoci in faccia, è riuscito ad emergere solo perché aveva una squadra che giocava per lui, al contrario degli altri (tranne forse Ronaldo. Forse) che le squadre le trascinavano.

    Ricordi d’infanzia indelebili, comunque, sono legati a tre di questi calciatori:
    1. Zidane e l’eurogol nella finale di Coppa Campioni. Che stupido a lasciare come ultimo ricordo di se una testata ad un provocatore;
    2. Ronaldo ed il gol nella finale di Coppa Uefa. Marcheggiani si starà ancora chiedendo dove diavolo è passato dopo 3 dribbling;
    3. Soprattutto, Baggio che toccando la palla due volte su un lancio chilometrico la stoppa, scarta Van Der Saar e segna in un Juve-Brescia. Una roba da prestigiatore.

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  6. Sephiroth ha detto:

    Nonostante io sia juventinissimo, credo senza ombra di dubbio, che il giocatore più forte di tutti sia stato Ronaldo il fenomeno. Un altro livello. Un marziano. Per me ovviamente.

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