Lo strano caso della città di Baarle-Hertog

Vi trovate in Belgio, nelle Fiandre, in provincia di Anversa, e volete visitare a tutti i costi la città di Baarle-Hertog.
Beh, ottima idea. A patto di avere un altrettanto ottimo navigatore satellitare anche se siete a piedi.
Sì, perché la città di Baarle-Hertog è in realtà “frammentata” in ben 24 micro-frazioni, di cui 4 in territorio belga (la città è belga a tutti gli effetti) e ben 20 frazioni distinte in territorio olandese, dove forma appunto una serie di “exclavi” all’interno della città olandese di Baarle-Nassau (dal nome dunque abbastanza simile).

[exclave: territorio di uno Stato circondato interamente dal territorio di un altro Stato.
L’esempio classico è il comune di “Campione d’Italia”, che appartiene all’Italia ma si trova in territorio svizzero]

Ne esce una situazione al limite dell’incredibile, dato che questa è la mappa ufficiale di Baarle-Hertog (in giallo).

Come potete vedere dalla immagine qui sopra, esistono anche alcune “exclavi di secondo grado”: si tratta di porzioni di territorio olandese situate all’interno di exclavi belghe.
Che confusione!

La stranezza comporta che ci sono strade cittadine che vengono tagliate a metà dal confine delle due nazioni:

Ma lo stesso accade anche per le singole abitazioni:

E locali e negozi di ogni tipo:

I turisti sono invero attratti dalla peculiarità di questa cittadina, ma a ben pensarci chi abita in quella zona ha avuto negli anni parecchi problemi di vario tipo.
Per esempio durante il periodo Covid la mascherina, tanto per fare un esempio, era obbligatoria in Belgio ma non in Olanda.
Per non parlare del lockdown, obbligatorio in Belgio, ma non in Olanda. Per cui se abitavi in una zona belga te ne stavi chiuso in casa ma il tuo vicino, residente in una zona olandese, poteva tranquillamente uscire e passeggiare per strada ed andare a fare la spesa.
La situazione di imbarazzo continua se pensiamo ai locali pubblici divisi a metà dal confine: secondo la regolamentazione belga devono chiudere ad un orario anteriore, mentre le leggi olandesi permettono una apertura prolungata. Per cui i gestori dei locali pubblici cosa fanno? Ad una certa ora spostano tutte le sedie ed i tavolini dei clienti nella zona olandese, in modo da non infrangere la legge.

La municipalità di Baarle-Hertog è ben conscia della unicità del suo territorio, e la sfrutta a fini turistici.
Potete dunque visitare il suo sito internet (baarle-hertog.be) e scoprire tutte le exclavi e le loro peculiarità, oppure visitare il sito della loro pro-loco (visitbaarle.com) e conoscere meglio Baarle-Hertog anche da un punto di vista storico, artistico e culinario.

A parte tutto, la cittadina sembra carina, per cui una visita gliela si potrebbe sicuramente dedicare.


Chiesa di San Remigio

A patto di capire bene, passo dopo passo, dove ci si trovi.

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50 risposte a Lo strano caso della città di Baarle-Hertog

  1. egle67 ha detto:

    Io non ci camminerei senza voler sapere dove sono 🙂

    Buona giornata Andrea

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  2. Non c’è pericolo che ci vada, ma la storia è interessante
    Buona giornata

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  3. Vittorio ha detto:

    in italia farebbero pagare la tassa di soggiorno quando dalla camera da letto ti sposti nel salotto

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  4. Fortunatamente siamo tutti semplicemente cittadini europei e possiamo girare senza problemi. Una conquista di civiltà. Buongiorno. 😊

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  5. coulelavie ha detto:

    Beh, evidentemente in quei posti non hanno niente di meglio per occupare il tempo…
    In italia al limite mi viene in mente ostia, quartiere di roma, fuori roma… 😉

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    • Fritz Gemini ha detto:

      In Italia ci dividiamo ancora per gli accenti regionali, paesani o cose di altro tipo, prendendoci molto sul serio, con permalosità e pedanteria… il tutto immerso nel solito complesso di superiorità culturale. Almeno qui su ste cose, ci ridono sopra e fanno folklore.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Infatti: io mi domando quali siano stati i criteri per determinare che una porzione di strada dovesse appartenere al BEL o alla NL.

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      • Fritz Gemini ha detto:

        Credo fosse per diritti di catasto. Bisogna ricordare che il Belgio nacque perchè i cattolici, venendo discriminati nel Regno dei Paesi Bassi (a valle del Congresso di Vienna) dai calvinisti/protestanti, decisero di andare per la propria strada. Bisogna poi ricordare, che le cose non erano bianco/nero. Nelle zone di barriera, confine, non si passava da cattolici a protestanti, ma si “sfumava”. Ancora oggi, in Zelanda, la regione più meridionale dei Paesi Bassi, c’è una certa comunità cattolica. Pertanto, chi si sentiva cattolico, fu “invitato” ad entrare nel Regno del Belgio, qui no, in quello dei Paesi Bassi e pertanto si portava con se, oltre che la carta d’identità, anche il suo pezzo di terra, casa, giardino.

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  6. Fritz Gemini ha detto:

    Mi era balenata l’idea di andarci. Ma credo sia solo una cosa curiosa e niente più. Cmq è un posto a mio avviso molto simbolico, di una certa/e Europa/e che non c’è più.

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  7. Raffa ha detto:

    Forte la storia del lockdown differenziato. Pensa cosa succederebbe se una delle due nazioni decidesse di uscire dall’Europa, come ha fatto la Gran Bretagna…

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  8. Paola ha detto:

    Pensa fosse così da noi……uhmmmmmm

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  9. gaberricci ha detto:

    Voglio visitarla camminando sempre sopra il confine!

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  10. Centoquarantadue ha detto:

    Di certo un posto curioso da visitare. Chissà come fanno per le tasse: una cosa tipo l’Imu, se la casa è a metà tra due paesi, a chi andrà pagata 🤔

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  11. chiccoconti ha detto:

    Storia che conoscevo, ma che non cessa di stupirmi… Visto che ami queste cose ti consiglio “Atlante inutile del mondo”, di Albano Marcarini… pieno zeppo di notizie di “geografia curiosa”

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  12. Evaporata ha detto:

    Il mio paese, Salice Terme, è per metà in comune di Godiasco e per metà in Comune di Rivanazzano, perciò c’è qualche casa con la cucina a Godiasco e il bagno a Rivanazzano. Si tratta solo di confini comunali, ma le menate esistono ugualmente. 🙂

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Non lo sapevo, in effetti sono casi che possono accadere.
      Lo stesso comune dove ho abitato per anni, e dove abita mio padre, ha la strada principale divisa a metà tra Padova ed Albignasego.
      Questo crea problemi per la manutenzione del manto stradale, per esempio, o per l’illuminazione. Chi paga? Si fa 50/50 anche se il marciapiede da rifare è solo quello di uno dei due? E così via.

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  13. Nemesys ha detto:

    Una città davvero particolare e tu sei riuscito a raccontarla al meglio certo, io però non ci andrei a visitarla anche perchè mi piace sapere sempre nel punto in cui mi trovo e in questo caso, la vedrei piuttosto dura. Buon proseguimento di giornata 😊

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  14. vittynablog ha detto:

    Che cosa strana! Eppure interessante!! Mi piacerebbe visitarla ! Quante cose strane esistono al mondo! E tu Andrea, sei bravissimo a scoprirle!!!

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  15. Fa minore ha detto:

    Ora che non c’è più il lockdown, Baarle-Hertog è ovviamente più sicura e appetibile di qualsiasi villaggio (aò, ma nel tuo tour se ne cambiava uno al giorno, che paura!) della Cecenia. 😀

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  16. endorsum ha detto:

    ci voglio andare 😀

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  17. Neogrigio ha detto:

    Sei una fucina di curiosità 😊😝

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