La donna che seppe risorgere

Alle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 vennero inaugurate le competizioni di atletica leggera femminile, che prima di allora non erano ancora state incluse nel programma dei Giochi.
La prima gara ad essere disputata fu quella dei 100 metri, che venne vinta da Elizabeth “Betty” Robinson Schwartz, che dunque divenne la prima donna vincitrice di una medaglia d’oro alle olimpiadi.
Non solo: la vinse all’età di 17 anni (era nata nel 1911) e rimane ancora oggi l’atleta più giovane a vincere l’oro olimpico nei 100 metri. Nelle stesse olimpiadi Betty Robinson vinse anche la medaglia d’argento nella staffetta femminile USA dei 4×100.

La vittoria di Betty Robinson alle Olimpiadi di Amsterdam, 1928

Tre anni dopo, nel giugno 1931, la Robinson rimase coinvolta in un incidente aereo.
Priva di sensi, venne ritenuta morta, e portata direttamente all’obitorio.
Solo dopo alcune ore il medico legale si accorse che l’atleta fosse ancora viva, anche se in gravissime condizioni. La commozione cerebrale la tenne in coma per quasi 2 mesi, le lesioni multiple subìte la obbligarono alla sedia a rotelle per altri 6 mesi, e per tornare a camminare normalmente ci vollero 2 anni.

Non fu più in grado di inginocchiarsi ai blocchi di partenza per le gare dei 100 metri, ma fu perfettamente in grado di correre come staffettista, ed infatti partecipò alla staffetta 4×100 metri alle Olimpiadi di Berlino del 1936.
Il team tedesco, grande favorito, fece un errore nel passaggio del testimone tra due atlete, e le americane riuscirono a vincere la medaglia d’oro.
Betty Robinson riuscì dunque a salire nuovamente sul gradino più alto del podio, a 5 anni dall’incidente in cui venne ritenuta morta.

La staffetta 4×100 metri alle Olimpiadi di Berlino del 1936.
Al minuto 1:40 la perdita del testimone da parte delle atlete tedesche.


Elizabeth “Betty” Robinson Schwartz (1911-1999)

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36 risposte a La donna che seppe risorgere

  1. Bella storia di rinascita
    Buona giornata

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  2. egle67 ha detto:

    Che storia pazzesca .

    Lei aveva un sorriso che spacca.

    ( una voglia di vivere incredibile)

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  3. Paola ha detto:

    Che storia!!!

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  4. luisa zambrotta ha detto:

    Grazie per aver condiviso questa storia che non conoscevo!

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  5. Vittorio ha detto:

    “Rine kleine testimone num bue nachtvspiegel grunt!”
    Abbiamo l’audio originale della staffettista tedesca dopo l’errore

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  6. Raffa ha detto:

    Gran bella storia, e lei è anche molto graziosa, almeno secondo me.

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  7. vittynablog ha detto:

    Che bella storia!! Grazie Andrea, non la conoscevo!!!

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  8. Grazie Andrea, un’altra delle tue =chicche= a me sconosciuta

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  9. Centoquarantadue ha detto:

    Mai arrendersi, veramente. Una lezione per tutti.

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  10. Vittorio ha detto:

    Cadregen

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  11. Nemesys ha detto:

    Non conoscevo questa storia ma devo dire che esprime una forza di volontà incredibile, della serie: mai arrendersi. Buon proseguimento di giornata 😊

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  12. Ivana Daccò ha detto:

    Quando si dice resilienza! Non conoscevo questa storia, davvero bella e importante.

    Auguri a te

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  13. Ivana Daccò ha detto:

    Grazie a te per la scrittura.

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  14. Paola Bortolani ha detto:

    bella storia davvero, grazie

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