Quella volta che… L’anguria alla vodka

Belli i tempi in cui potevo bere un po’ di superalcolici e qualche birra senza avere le conseguenze che avrei oggi: mal di testa, mal di stomaco, reflusso…
Oggi non riesco a reggere nemmeno le birre più leggere, addirittura in qualche caso mi ha dato fastidio la “birra zero”.
Ma quando si hanno 25 anni il fisico reagisce diversamente.

Mi trovavo al mare con gli amici, a Silvi Marina in provincia di Teramo.
L’amico Lan esce con una proposta: facciamo l’anguria alla vodka?
Io non ne avevo mai sentito parlare.

Si prende una anguria. Si incide la buccia praticando un foro, all’interno del quale versiamo la vodka (aromatizzata alla frutta). Rimettiamo l’anguria in frigorifero (con il foro ovviamente rivolto verso l’alto) attendendo alcune ore, affinché la polpa assorba la vodka.
Poi si inseriscono lunghe cannucce attraverso il foro praticato precedentemente, e si beve il succo anguria/vodka.
Buonissimo.

Per qualche strano motivo la sera ridevamo tutti.

PS Esistono numerosi varianti. L’anguria può anche essere tagliata a fette o cubetti, oppure il contenuto versato su una caraffa e arricchito con menta e lime, oppure si può usare un liquore differente. Nella versione dell’amico Lan, invece, noi abbiamo ridotto a poltiglia la polpa interna dell’anguria, in modo da poterla solo “bere” direttamente dal suo interno tramite le cannucce.

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25 risposte a Quella volta che… L’anguria alla vodka

  1. coulelavie ha detto:

    Io la prima volta che mi sono (inavvertitamente) ubriacato sono stato così male che ho capito che non era aria e non potevo permettermelo (19 anni).
    Fine.

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  2. Da astemio da sempre buongiorno

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  3. Vittorio ha detto:

    in un film, credo fosse the irish man, infilano direttamente una bottiglia di liquore nell’anguria, tipo supposta

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  4. allombradegliacerirossi ha detto:

    Io astemia da sempre

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  5. Nemesys ha detto:

    eh si quando avevamo vent’anni ci si poteva permettere di tanto in tanto di straviziare senza pagarne le conseguenze, poi si diventa grandi e invece, le conseguenze fanno capolino…Buona giornata Andrea 😉

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  6. Raffa ha detto:

    Non conoscevo questa ricetta, da brava astemia. Forse anguria e menta può essere un’idea rinfrescante.

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  7. Evaporata ha detto:

    Ottima soluzione estiva per un buon rinfresco 😃😎

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  8. Centoquarantadue ha detto:

    Mai assaggiata, ma mi fa molta voglia.😋

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  9. 2010fugadapolis ha detto:

    Non c’entra una mazza ma l’immagine mi ha fatto tornare in mente un aneddoto risalente alla mia infanzia. Rigorosamente off-topic, vado con una delle mie storielle:

    Forse non tutti sanno che” il nome corretto del vegetale in questione è “cocomero”, anche se “anguria” suona meglio ma è una forma quasi dialettale ristretta all’Italia del nord. Nemmeno questo c’entra, ma ci voleva uno sfoggio di cultura enciclopedica… 😀

    Vabbè. Comunque, avrò avuto sette anni e stavo viaggiando in auto con i miei da Bologna a Roma: dalle parti di Sasso Marconi o giù di lì un cartello scritto a mano sulla serranda di un’officina aveva attirato la mia attenzione, dato che recitava a grandi lettere la parola “GOMISTA”. L’avevo fatto notare ai miei che si erano fatti una risatina di circostanza ma niente di più. Il viaggio era proseguito e nei pressi di Roma, appena usciti dall’autostrada c’era un camioncino parcheggiato sul bordo della Salaria con un altro cartello che diceva: “COCOMMERO IN GHIACCIO”. La mia reazione è stata immediata e saltellando sul sedile ho esclamato: “Ecco dov’è finita la M del GOMISTA !”. E lì, quando l’hanno capita, hanno riso davvero. 😀

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Beh, è davvero incredibile. Ed infatti te lo ricordi ancora oggi, dato che un evento del genere è davvero unico nel suo genere. Già accorgersi di errori ortografici di questo tipo… ma la combinazione di lettera mancante/doppia è incredibile.

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  10. 2010fugadapolis ha detto:

    In tema, sorvolo sulla vodka che nemmeno ai “tempi d’oro” ha mai incontrato il mio favore. L’unico liquore bianco che mi concedevo era il gin, con qualche occasionale concessione alla grappa (ma doveva essere roba buona davvero). La mia vera rovina è stato il whisky (più precisamente il bourbon), che ancora mi sogno la notte ma che non toccherò mai più nemmeno per sbaglio. Io e il vecchio Jack siamo stati grandi amici ma è finita così. 😉

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Io in discoteca (biglietto con consumazione) mi facevo un gin lemon, oppure un batida. Non mi dispiacevano affatto, oggi non so se riuscirei a mandarli giù.
      Mai amato la grappa (qui nel Veneto la adorano in molti), eventualmente (ma casi rari) mi facevo uno shot di vodka fruttata.

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  11. vittynablog ha detto:

    Deve essere davvero squisita!!! Peccato che anch’io non possa bere alcoolici! Sarà per la prossima vita!!!😊😊😊

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  12. Lisa ha detto:

    Anche io non bevo alcolici, solo raramente assaggio il limoncello o simili. In certi ambienti è visto come essere fuori dal mondo o non apprezzare i piaceri della vita, ma a me non sembra affatto una rinuncia.

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