Le mattine tragiche

Per fortuna ora rimane solo il ricordo.
Un ricordo per nulla piacevole.

Fatto sta che, circa 22 anni fa, io e Patrizia (che di lì ad un anno sarebbe diventata MDM (Mia Dolce Metà)) decidemmo di andare a vivere nella zona nord di Padova, abbastanza vicini alla casa di sua mamma al tempo malata. Scelta saggia.

Quando 3 anni dopo nacque il figlio, non potendo permetterci un asilo nido o una baby sitter, decidemmo di iniziare a portarlo dai miei genitori, ancora relativamente giovani e comunque in buona salute.
Peccato che loro abitassero nella zona sud di Padova.

Ogni mattina, per poter essere presente in ufficio alle 8:00 mi toccava non solo svegliarmi molto presto (e fin qui nessun problema) ma anche mettere in macchina il figlio di 10 mesi e fargli fare un tragitto in auto di almeno 25-30 minuti.
In auto poteva capitare qualsiasi cosa: poteva dormire, poteva guardare il mondo dal finestrino, poteva piangere a squarciagola, poteva vomitare.
Arrivato dai miei, il piccolo doveva essere portato in casa e – non piacendomi l’idea del pacco postale – rimanevo sempre con lui alcuni minuti per verificare che tutto andasse bene. Il più delle volte si rimetteva a dormire.
Ironia della sorte, poi dovevo farmi altri 30 minuti di auto a ritroso perché il posto di lavoro era a pochissima distanza da casa mia.
La sera… giro opposto.

A parte il consumo di carburante, fu un vera vitaccia.
Partito da casa prima delle 7 di mattina, mi trovavo a tornare verso le 19:30, completamente sfatto.
Andai avanti in questo modo per 2 anni e mezzo.
Poi accadde che:
– la suocera ci lasciò, e non era più necessario che noi rimanessimo ad abitare nella zona nord di Padova
– il figlio doveva iniziare la scuola materna
– noi trovammo da acquistare nella zona sud di Padova

Il cambio di abitazione fu una manna.
A 500 metri dalle scuole (materna, elementari, medie), a 2 minuti dai miei genitori (che potevano tenermi il bambino qualora fosse malato, o nei periodi di chiusura delle scuole).
La nostra qualità della vita migliorò nettamente, ed ancora oggi posso beneficiare di questa situazione praticamente ottimale (dal punto di vista logistico).
Mi rimangono gli incubi di quei 2 anni e mezzo, che mi generarono a lungo ansia e preoccupazione.

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24 risposte a Le mattine tragiche

  1. Ehipenny ha detto:

    Beh hai fatto pratica con il traffico mattutino 😅

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  2. Vittorio ha detto:

    sia da sposato come adesso vivo vicino a casa dei miei.
    è una medaglia a due facce.

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  3. Duro crescere dei figli al giorno d’oggi, ma frega assai ai nostri governanti

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  4. Massi Tosto ha detto:

    C’è stato un periodo che partivo di casa alle 6 per essere in ufficio alle 7 , questo perché se fossi partito solamente una mezz’ora dopo sarei arrivato in ufficio alle 11 , il ritorno invece una sciocchezza , partivo alle 17/18 e arrivavo alle 21 , tutti i giorni , poi l’arrivo di mia figlia mi ha praticamente salvato

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  5. Misteryously ha detto:

    Pensa me con 3 e da sola, senza parenti. 😀

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  6. Lu {pandored73} ha detto:

    Hai voluto la bicicletta… 😝

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  7. lali1605 ha detto:

    Ecco la mia situazione attuale ….una pazza in auto

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  8. Paola Bortolani ha detto:

    Beh, a meno che non facciate un altro figlio, capitolo chiuso, giusto? Stop ansia!

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  9. La Grazia ha detto:

    Sedici anni fa ….. respira è tutto passato, quello che sbalordisce è che sedici anni fa tua moglie perdeva la mamma a conti fatti dovrebbe essere una mia coetanea ragione in più per cui mi meraviglio della longevità della mia che tutti credevano fosse debolina e mi facevano vivere nella angoscia di avere una madre anziana 👵, Perché mi ha avuta a quarant’anni in una donna dove le fanciulle restavano incinte a sedici.
    Conteggiavano in molti accomunando i miei definendoli anziani entrambi, per altro che hanno una differenza di vent’anni. Nulla è certo in questo mondo 🤕
    E poi mi stupisco che conto le ore sulla calcolatrice bho

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  10. La Grazia ha detto:

    Donna era zona si vede che sono stanchissima?

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