Dieci alla decima: le mie 10 canzoni preferite di Michael Jackson

Il giorno 10 di (quasi) ogni mese, pubblico una personale classifica riguardante argomenti molto differenti tra loro. Spesso parlo di musica, ma ho parlato anche di sport, di cibo, di vacanze e di quant’altro mi potesse passare per la testa.
Questo mese ho pensato di elencare le mie 10 canzoni preferite di Michael Jackson.

Michael Jackson non ha bisogno di presentazioni: è stato forse il più grande cantante degli ultimi 40 anni, ha scritto decine e decine di canzoni di successo, ha riempito gli stadi di musica, gli occhi di colore, le vene di ritmo, i cuori di gioia. Un Artista unico ed assolutamente inimitabile, per bravura, classe, successo e vendite.
Ho sempre seguito la sua carriera con molta attenzione e simpatia, pur non essendo il mio cantante preferito. I suoi primi album, sebbene lo avessero immediatamente reso star internazionale, a me piacevano poco e solo in parte.
Ho inoltre sempre separato la sua vita artistica da quella sua personale: non mi ha mai importato nulla riguardo la vita personale dei cantanti e degli attori, e non li ho mai giudicati come persone. Il mio unico giudizio è come artisti, e come tale MJ è stato un vero numero uno.

Difficile scegliere le sue 10 canzoni che mi piacciono di più.
Inizio elencando quelle che NON rientrano nella mia “Top Ten”, seppur bellissime e famosissime:
Don’t Stop ‘til You Get Enough, Rock with You, Beat It, They Don’t Care About Us, I Just Can’t Stop Loving You, Remember the Time, Scream, Stranger in Moscow, Say Say Say (duetto con Paul McCartney), We Are the World (USA for Africa, scritta da lui), Blood on the Dance Floor, Somebody’s Watching Me (con Rockwell e Jermaine Jackson).
Canzoni mitiche e decisamente belle, ma come tutte le mie classifiche – essendo personalissime – riflettono i miei gusti e sono ovviamente opinabili da parte di ognuno di voi.

Ecco dunque le mie 10 canzoni preferite di Michael Jackson:

10) Man in the Mirror

9) Jam

8) Leave Me Alone

7) Black or White

6) Earth Song

5) Liberian Girl

4) Heal the World

3) Thriller

Forse la sua canzone più famosa, anche grazie al video che l’ha reso quasi immortale. Non tuttavia la mia canzone preferita.

2) Bad

La canzone e l’album che mi hanno fatto piacere Michael Jackson in modo definitivo. Il sound lascia definitivamente i ritmi anni ’70, di cui erano intrisi i lavori precedenti, e si inserisce in modo perfetto nella musicalità anni ’80, più fresca e certamente a me più gradita.

1) Billie Jean

Quante volte l’ho ballata da solo, in gran segreto, chiuso nella mia cameretta!
Nonostante MJ fosse già abbastanza affermato, questa è stata la canzone che me lo ha fatto conoscere veramente, anche se per farmelo piacere in modo definitivo ho dovuto attendere l’album successivo.

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63 risposte a Dieci alla decima: le mie 10 canzoni preferite di Michael Jackson

  1. Ritagli di tempo instabile ha detto:

    Liberian girl è magica e le altre tutte stupende

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  2. Vittorio ha detto:

    Provavi anche il moonwalk? Un pezzo che mi piace molto che è fuori della top ten è off the wall

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  3. Non è il mio preferito, ma certo ci ha fatto molta compagnia… Scelgo Rock with you.

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  4. Ehipenny ha detto:

    Un’icona, ricordo quando morì, io ero piccola e non capivo perché se ne parlasse tanto.. Forse al primo posto metterei proprio Heal the world, ha un significato davvero forte 🙂

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  5. wwayne ha detto:

    Come ti ho scritto qualche giorno fa, quand’ero più giovane ho comprato una marea di CD singoli. Tra di essi, uno di quelli che ho inserito più spesso nel mio discman è senza dubbio “You rock my world” di Michael Jackson: possiamo considerarlo il suo canto del cigno, perché in seguito non ha più sfornato una canzone degna di nota. A mio giudizio lui era consapevole che ormai era diventato per tutti “Michael Jackson il pedofilo”, ed è per questo che non si impegnava più di tanto per tirar fuori un brano da 10 e lode: perché sapeva che anche se ci fosse riuscito la sua cattiva fama avrebbe impedito alla canzone di raggiungere un vasto successo. Nei suoi ultimi anni di vita Michael Jackson non se lo filava più nessuno, tranne ovviamente quello zoccolo duro di fan che lo idolatravano a prescindere dagli scandali che l’avevano travolto.
    Un’altra ragione alla base del declino di Michael Jackson è il fatto che dopo il canto del cigno di “You rock my world” la musica era passata in secondo piano per lui, perché aveva troppe altre cose a cui pensare: le beghe legali, la quantità spaventosa di debiti che aveva accumulato, l’ossessione per la chirurgia plastica e per i medicinali. Ricordo di aver letto che nei suoi ultimi anni di vita prendeva anestetici e sedativi in quantità così massicce che avrebbero ammazzato un cavallo: probabilmente a forza di abusarne il suo corpo si era assuefatto, e quindi lui aumentava continuamente il dosaggio nella speranza che tornassero a fare effetto. Inoltre, ogni volta che si rendeva conto di aver esagerato con le medicine (e succedeva spesso), lui cercava di metterci una pezza facendosi fare una lavanda gastrica, non capendo che per il suo corpo subire continue lavande gastriche sarebbe stato traumatico quanto assumere troppi medicinali (se non di più).
    Insomma, Michael Jackson ha gestito ogni aspetto della sua vita come peggio non si poteva, distruggendo la sua carriera, il suo patrimonio, la sua immagine e il suo fisico. Alla base di questa tendenza autodistruttiva c’era la sua mancanza di equilibrio, che lo portava ad esagerare in tutto ciò che faceva. Viene da chiedersi come sarebbe stata la sua vita se fosse stato un po’ più misurato: probabilmente non avrebbe scialacquato le proprie ricchezze, non sarebbe mai finito in tribunale, adesso sarebbe ancora vivo, avrebbe una faccia normale e un fisico in buone condizioni. Probabilmente in questo momento sarebbe sulla sua poltrona a bere un caffè e leggere il giornale, mentre i suoi figli guardano la tv sdraiati sul pavimento. In fondo è questa la vera felicità.

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    • gaberricci ha detto:

      Michael Jackson è diventato una star internaziomale prima dei vent’anni, e prima dei trenta era il cantante più famoso al mondo, quello che aveva scritto l’album che a tutt’oggi è il più venduto della storia (Thriller). Posso capire perché abbia fatto tutti quegli errori, anche perché secondo me era uno che non era tagliato per la gloria: tanto sicuro di se sul palco, quanto fragile quando smetteva di essere il re del pop e ridiventava solo Michael. E i giornalisti certo non l’hanno aiutato, in certi casi letteralmente inventando storie (vedi il caso della pedofilia, per cui a mia memoria non è mai stato condannato) che l’hanno spezzato definitivamente. Riguardo la sua morte, poi… in una casa privata gli era stata somministrata una dose di anestetico generale ben superiore a quella che si userebbe per, be’, indurre un’anestesia generale. L’impreparazione di chi lo assisteva e l’ambiente non idoneo ad una cosa del genere hanno fatto il resto. Forse è stato meglio andarsene così, però, che in un altro dei mille modi autodistruttivi che avrebbe potuto trovare.

      @Andrea: la mia canzone preferita di Michael Jackson resterà sempre Beat it, pezzo in cui si sono incontrati due dei più grandi geni musicali degli anni Ottanta (MJ e Van Halen) ed il più dotato artigiano della musica del periodo (Steve Lukhater dei Toto). Quando suonavo in un gruppo proposero di metterla in repertorio ed io risposi: non sono degno. Ripiegammo su Billie Jean e mi divertivo un mondo a suonarla.

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      • wwayne ha detto:

        È vero, non è mai stato condannato per pedofilia, ma questa è solo una parte della storia: va precisato anche che lui raggiunse un accordo extragiudiziale con molte vittime, ovvero le ha riempite di soldi pur di fare in modo che non si arrivasse a processo. Non è proprio un comportamento da innocente: se mi accusassero ingiustamente di pedofilia a chi mi rivolge un’accusa così infamante non darei il becco di un quattrino, anzi gli schianterei sul capo una bella controdenuncia per calunnia e diffamazione.
        Sulla grandezza artistica di Michael Jackson invece sono d’accordo, anche se per me il più grande cantante di tutti i tempi rimarrà sempre lui: https://wwayne.wordpress.com/2018/12/22/i-10-film-piu-belli-che-ho-visto-nel-2018/

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      • Kikkakonekka ha detto:

        Cavolo, suonavi? In un gruppo? Suggerisco di parlarne nel tuo blog, se vorrai. Strumento?

        Io sempre cercato di evitare di leggere notizie riguardo la vita personale di cantanti ed attori: spesso non condivideremmo ciò che fanno, ed il nostro giudizio “artistico” (che è l’unico che dovremmo avere) ne risentirebbe.

        Io, opinione del tutto personale, non ho MAI creduto alle accuse di pedofilia, ci ho sempre e solo visto un essere ingenuo ed attaccato da un giornalismo viscido.

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        • gaberricci ha detto:

          Chitarra. In un gruppo che non è mai uscito dallo sgabuzzino :-). Oggi uno dei suoi componenti suona in un gruppo che prima del Covid faceva serata tutte le sere, suonando in modo obiettivamente stucchevole… tranne un paio di canzoni, che propone negli arrangiamenti che avevamo fatto io e mio fratello (che suonava il basso). Ecco, finita la mia triste storia di musicista :-).

          Condivido la tua opinione a proposito degli artisti. Il mio musicista preferito è Bob Dylan, e come uomo ha fatto cose che non condivido; ma come artista, be’…

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Ti dirò… come ho scritto, non ho mai seguito troppo le vicende di MJ (così come quelle di moltissimi altri artisti) fuori dal mondo musicale. Ci sono personaggi di tutti i tipi, tra i nostri beniamini, siano essi cantanti i attori. E non sempre saremmo d’accordo con il loro stile di vita. Per cui, per evitare di farmi condizionare nel giudicarli come cantanti, ho sempre cercato di evitare di sapere cosa combinano nella loro vita quotidiana.
      MJ era destinato a non invecchiare.

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      • wwayne ha detto:

        La tua è una posizione in controtendenza, dato che oggi quasi tutti i fan amano rovistare nella vita privata dei loro vip preferiti, e sono i vip stessi a dar loro quest’opportunità mettendo in piazza i fatti loro su Instagram. E’ per questo che oggi le riviste di gossip le comprano solo le vecchiette: perché oggi non c’è più bisogno di un paparazzo o di un giornalista ficcanaso per conoscere la vita privata di un vip, basta andare sul suo profilo Instagram e scopri pure cos’ha mangiato per pranzo. La professione stessa del paparazzo è quindi destinata a sparire, perché ogni vip è diventato il paparazzo di se stesso. Grazie per la risposta! 🙂

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        • Kikkakonekka ha detto:

          “i fan amano rovistare nella vita privata dei loro vip preferiti”

          Io no.
          Di solito non sono i fan quelli più curiosi, ma quelli dediti al gossip di bassa lega.
          Vip preferiti? Ne ho alcuni, ma non li considero “vip”. Sono solo artisti che ammiro, di cui conosco qualcosa della loro vita, ma che non seguo nelle riviste.
          Prendi i Pet Shop Boys, miei idoli assoluti: loro hanno un gran senso della propria privacy, ed io la rispetto. So di loro solo quanto loro stessi pubblicano nel loro sito e nei loro social. Nulla di più.

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      • wwayne ha detto:

        Anche i Pet Shop Boys sono in controtendenza, perché come ti dicevo nel commento precedente oggi i vip si sentono obbligati a mettere in piazza i fatti loro su Instagram, e a farlo a getto continuo. Mi è capitato più volte di sentire un vip scusarsi con i propri followers perché era stato qualche ora senza pubblicare nessuna storia, come se non avesse il diritto di staccare dai social per mezza giornata senza rendere conto a nessuno.
        Comunque i social possono darci l’illusione di essere più vicini ai nostri beniamini, ma non potranno mai darci le stesse emozioni di un incontro dal vivo. Specialmente se è un incontro spettacolare come in questo caso:

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      • wwayne ha detto:

        In realtà credo che dipenda più dal carattere che dall’età: io ho molto meno di 60 anni, ma anche se fossi famoso terrei troppo alla mia privacy per dare in pasto la mia vita privata ai miei followers.
        La mia è una posizione molto minoritaria, perché oggi il concetto stesso di vita privata sta sparendo: non c’è più nessun confine tra vita pubblica e vita privata, perché i social hanno reso tutto pubblico, sia per i vip che per le persone normali. Contenti loro… grazie ancora per la chiacchierata (piacevole e stimolante come sempre), e buona serata! 🙂

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  6. Smooth Criminal, Billie Jean, ma poi le canzoni dei tempi dei Jackson Five

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  7. Raffa ha detto:

    Al primo posto Bad, per il resto concordo, anche sul fatto che Thriller sia un po’ sopravvalutata

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  8. silvia ha detto:

    Quella che mi piace di più è Heal The World, ma sono tutte belle 🙂

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  9. vittynablog ha detto:

    Mi piaceva ma non mi faceva impazzire. In più tutte quelle chiacchiere sulla pedofilia mortificavano anche le canzoni! 🙂

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  10. Neogrigio ha detto:

    sicuramente non il mio preferito. Heal the world, bad e black e white la mia top 3. (P.S. ho fatto la stessa classifica però per Bowie, la pubblicherò tra un paio di mesi)

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