La rovesciata di Menchino Neri

Chi ha scritto questa frase, dedicata all’amata, avrebbe potuto citare Neruda:
“Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi”
Può esistere una frase più passionale di questa?
Sì, ma solo se vivi ad Arezzo.

Domenico Neri detto “Menchino”, calciatore nato ad Arezzo, ha giocato per tantissimi anni con la squadra della propria città, di cui divenne capitano e simbolo assoluto.
Idolatrato dalla tifoseria, fu indiscusso protagonista di una partita che tutti i tifosi aretini certamente ricordano, se già nati nel 1985.


Manchino Neri, con i baffi, in azione

9 giugno 1985, si gioca Arezzo-Campobasso.
L’Arezzo si salva e non retrocede solo se vince.

Minuto 62: rigore per l’Arezzo. Situazione thrilling. Ci vuole coraggio per tirare il rigore decisivo. Ed il più coraggioso è certamente lui, il capitano, il numero 8, il grande Menchino Neri.
Neri tira il rigore.
E lo sbaglia.
Affranco, Neri si avvia verso bordo campo sconsolato, vorrebbe scomparire, per colpa sua l’Arezzo retrocederà in Serie C.
Mentre si dirige fuori dal campo, un fotografo lo raggiunge e lo sprona a continuare. Il pubblico lo acclama, Neri torna a centrocampo.

5 minuti dopo, minuto 67: calcio d’angolo a favore dell’Arezzo.
Il pallone arriva lungo, viene rimesso in area ma sembra irraggiungibile per tutti.
Per tutti, ma non per lui.
Menchino Neri improvvisa una spettacolare rovesciata e segna il gol più bello della storia dell’Arezzo.

La rovesciata di Menchino Neri

Lo stadio va in delirio, i tifosi osannano Menchino Neri, il suo nome viene urlato millemila volte mentre lui fa il gire del campo per prendersi gli applausi di ogni settore dello stadio.


Menchino Neri esulta insieme ai tifosi

L’Arezzo vince la partita 1-0 e si salva dalla retrocessione, Menchino Neri diventa eroe indiscusso di quella squadra.

29 anni dopo, quella splendida rovesciata diviene una frase d’amore che un giovane dedica alla propria fidanzata:
“Sei bella come la rovesciata di Menchino Neri”

Quando il calcio diventa passione: senza bisogno di giocatori ricchi e famosi, senza procuratori, senza problemi di plusvalenze, ma solo “cuore e pallone”.


Un intero documentario dedicato a quella rovesciata:
al minuto 02:49 Neri, che oggi non ha più i baffi
al minuto 15:00 il rigore sbagliato
al minuto 16:30 il rigore sbagliato da diversa angolazione
al minuto 17:00 il fotografo che sprona Neri a rientrare in campo (scena incredibile)
al minuto 18:00 la splendida rovesciata
al minuto 20:57 il portiere avversario si congratula con Neri (altra scena incredibile)
al minuto 21:05 il gol da diversa angolazione
al minuto 23:28 l’intervista a Neri a fine partita


Domenico Neri detto “Menchino”

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34 risposte a La rovesciata di Menchino Neri

  1. Quando il calcio era vera passione e i giocatori dei simboli e non dei mercenari
    Grandissima rete meritata la dedica
    Buongiorno

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  2. Nemesys ha detto:

    Complimenti per questo post bello e dettagliato di omaggio al Capitano 👏👏👏 Buona giornata 😉

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  3. wwayne ha detto:

    Nel 2007 il Milan vinse la sua ultima Champions’ League. Era una squadra già alla frutta, perché a parte Kakà tutti i suoi titolari erano ampiamente oltre i 30 anni. Di conseguenza, Berlusconi e Galliani avrebbero dovuto quantomeno cominciare a sostituire qualcuno dei loro giocatori. E invece non lo fecero: un po’ per riconoscenza dopo la Champions’ appena vinta, un po’ perché già allora Berlusconi aveva deciso che non avrebbe più investito nel calcio come un tempo.
    Dato che quel Milan era una squadra stravecchia e con la pancia piena, la stagione successiva fu un disastro. Arrivò addirittura quinta in campionato, a causa di alcuni passi falsi davvero clamorosi (uno su tutti il pareggio in casa con il Livorno, una squadretta che il Milan avrebbe dovuto seppellire di gol già nel primo tempo).
    Nonostante tutti i suoi passi falsi, all’ultima giornata il Milan era ancora in corsa per arrivare quarto, ovvero per agguantare l’ultimo posto utile per la qualificazione in Champions’ League. Per riuscirci doveva vincere e sperare che la mia Fiorentina non vincesse in casa del Torino.
    A un quarto d’ora dalla fine del campionato questo scenario si stava realizzando in pieno, perché la mia squadra era paralizzata dalla pressione di dover vincere a tutti i costi, e quindi al 75′ Torino – Fiorentina era ancora sullo 0 – 0. Poi successe una cosa molto simile a quella che hai raccontato nel tuo post: nella partita più importante e delicata del campionato un giocatore decise di sbloccare il risultato nel modo più bello, con uno spettacolare gol in rovesciata. Quel gol di infinita bellezza ci permise di vincere la partita, arrivare quarti e spedire sotto di noi una squadra che solo un anno prima era diventata la più forte d’Europa.
    L’autore di quel gol spettacolare era Pablo Daniel Osvaldo. Nonostante quel gol sia ancora oggi indimenticabile per i tifosi viola, il feeling tra loro e il giocatore si ruppe già nell’anno successivo, quando il suo carattere litigioso e le sue arie da primadonna lo fecero diventare un appestato e ci indussero a spedirlo a Bologna a calci in culo.
    Da lì in poi la sua carriera è stata una ripetizione continua di ciò che era successo alla Fiorentina: iniziava in maniera folgorante, faceva brillare gli occhi a tutti a suon di gol e giocate sopraffine, ma presto finiva per assumere dei comportamenti inaccettabili che gli mettevano contro tutto l’ambiente e lo obbligavano ad andarsene altrove. E infatti non è mai riuscito a restare nello stesso posto per più di 2 stagioni.
    Io lo colpevolizzo non tanto per aver buttato via la propria carriera, quanto piuttosto per come ha gestito la sua vita privata. Anche in quell’ambito la sua irrequietezza lo portava a cambiare le donne con la stessa frequenza e nonchalance con cui si cambiava i calzini. Se ci fossero andate di mezzo soltanto le sue ex la cosa sarebbe stata perdonabile; il guaio è che ci sono andati di mezzo anche i suoi figli. Ad esempio, la sua partner ai tempi della Fiorentina (Elena Braccini) si lamentò pubblicamente del fatto che Osvaldo l’avesse lasciata incinta e con una bambina di 3 anni. Finché fai casino con le donne o con i tuoi colleghi è un conto, sono tutte persone adulte e quindi in grado di gestire la cosa, ma quando ferisci dei bambini e quei bambini sono i tuoi stessi figli allora ti meriti di finire nel peggior modo possibile. E infatti il karma l’ha fatto finire malissimo: giusto pochi giorni fa ha pubblicato un video shock in cui confessava in lacrime di essere caduto in depressione e di essere dipendente da alcol e droghe. Ben gli sta.

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    • Kikkakonekka ha detto:

      Osvaldo mi ha sempre dato l’idea che fosse un cretino.
      E lo ha spesso dimostrato.

      Per il Milan quella vittoria fu un viatico per l’abisso, dato che Galliani si convinse di avere una squadra ancora forte, ma anche un cieco vedeva che era doveroso un rafforzamento e ringiovanimento.

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      • wwayne ha detto:

        Se ti ricordi il ringiovanimento arrivò in maniera drastica nel 2012, quando al termine dell’ultima partita di campionato con il Novara ci fu l’addio in contemporanea di Nesta, Gattuso, Inzaghi, Seedorf, Van Bommel e Zambrotta.
        Kakà era più giovane di loro, ma paradossalmente se n’era andato prima, perché aveva intuito che il Milan stava affondando, e quindi preferì inseguire altre vittorie con la maglia del Real Madrid. Si pentì amaramente di quella scelta, perché al Milan era coccolato da tutti, al Real Madrid invece era un campione in mezzo ad altri campioni (alcuni dei quali erano anche più forti di lui, vedi Cristiano Ronaldo), e il fatto di essere trattato come uno dei tanti lo fece sprofondare in una fortissima depressione.
        Con le dovute proporzioni, è successo lo stesso a Dybala: alla Juve era il protagonista assoluto, poi arrivò Cristiano Ronaldo a rubargli la scena, e questo l’ha portato a lasciarsi andare totalmente. Guarda caso, appena si è trasferito alla Roma ed è tornato ad essere la stella della squadra ha subito ritrovato lo smalto di un tempo.
        Poi certo, sia Kakà che Dybala sono declinati anche per motivi fisici, ma a mio giudizio è stato soprattutto per un motivo psicologico se non hanno avuto una carriera dal rendimento costante come quella di Javier Zanetti.

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        • Kikkakonekka ha detto:

          Ronaldo ha letteralmente rovinato Dybala, oscurandolo. Ma non tanto perché fosse forte, quanto perché si impossessò di tutti i calci piazzati, tra l’altro con risultati pessimi. Dybala su punizione era molto meglio!

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          • wwayne ha detto:

            Cristiano Ronaldo ha rovinato la Juve nel suo complesso, perché Andrea Agnelli per inseguire il sogno Champions’ decise di comprarlo pur sapendo benissimo di non poterselo permettere. Questa decisione scellerata, oltre a non portare in dote la Champions’ che Agnelli tanto desiderava, ha fatto anche esplodere i conti della Juve, e infatti tuttora alla società frega zero dei risultati sportivi, il loro unico pensiero è trovare un modo per rimettere a posto i conti. Ci hanno provato anche con mezzi poco leciti, come loro stessi hanno ammesso patteggiando lo scorso anno.
            Questa decisione della società juventina di fregarsene della squadra per concentrarsi unicamente sui conti è stata molto positiva per il calcio italiano, perché ha fatto finire una dittatura sportiva che è durata addirittura per 9 anni, e ha permesso ad altre squadre di poter tornare a vincere il campionato. Una di esse l’ha vinto addirittura dopo 33 anni. Insomma, non tutto il male viene per nuocere! 🙂

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  4. Fa minore ha detto:

    Siccome nei tuoi video non riuscivo a scorgere con chiarezza “l’impresa”, sono dovuta andare a cercare altri video per capire cos’è una rovesciata! Pensavo a qualcosa di più estremo, ma comunque è una bellissima azione, e forse qualcuna l’avrò pure vista, perché ogni tanto qualche partita mi tocca (e non mi dispiace, anzi, mio marito dice che sono meglio del VAR 😀 )

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  5. Raffa ha detto:

    Diciamo che riesco a pensare a dediche più romantiche, però apprezzo la bellezza dell’azione. E soprattutto il tempismo.

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  6. emaki81 ha detto:

    Bellissimo! Ciao kikk!

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  7. chiccoconti ha detto:

    Altri tempi per molti versi, ma il valore tecnico e soprattutto emotivo e caratteriale resta immutato. Bel post, 6K!

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  8. Centoquarantadue ha detto:

    Sempre meglio bella come una rovesciata che bella come una Honda 350. Però devi essere di Arezzo per comprendere 😉

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  9. Daniela ha detto:

    Senza nulla togliere ai campioni del calcio autentico, ossia di quando era ancora sport e non mero business, per me quella scritta ha lo stesso romanticismo di un fiore di plastica

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  10. gaberricci ha detto:

    “Tutti gli atleti sognano la seconda possibilità. Questo signore l’ha avuta”.

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