Saturday Pop. Lou Reed: “Walk On The Wild Side” (canzoni transgender parte 1 di 2)

I benpensanti se ne facciano una ragione: la sessualità non viene più vissuta solamente nel tradizionale rapporto uomo/donna, e il rapporto omosessuale è oramai sdoganato a più livelli e non più taciuto o nascosto.
Ma esiste anche un altro aspetto della sessualità che ancora non viene troppo sbandierato, ed è quello legato ai rapporti con transessuali.
Si può obiettare che questo tipo di sessualità, in natura, non esista. Possono esistere individui ermafroditi, ma l’essere transessuali è molto differente, e lo si può diventare solo grazie al bisturi ed a cure ormonali.
Tuttavia la transessualità esiste, e ci sono persone (credo in particolare uomini) che per vari motivi vogliono “provare” l’amore transessuale.
Non voglio addentrarmi in questo tipo di discorsi, quanto virare verso il mondo della canzone:

esistono canzoni che trattano dell’amore transessuale?

Certamente, e forse “Walk On The Wild Side” di Lou Reed è la più famosa.
Questa canzone è dedicata ad alcuni transessuali amici di Andy Warhol, tra cui la famosa Candy Darling, che Lou Reed conobbe ed iniziò a frequentare tra la fine degli anni ’60 e gli inizi dei ’70.
Il brano è davvero molto esplicito e per certi versi censurabile, e tuttavia ebbe un buon successo un po’ ovunque (#10 in UK).

“Holly came from Miami FLA, / hitch-hiked her way across the USA / plucked her eyebrows on the way / shaved her legs, and then he was a she”
“Holly veniva da Miami, Florida, / attraversò gli Usa in autostop / sulla via diradò le sopracciglia / si rasò le gambe, e così lui divenne lei”

“Candy came from out on the island / in the backroom she was everybody’s darling / but she never lost her head / even when she was giving head”
“Candy è arrivata da Long Island / nella stanza sul retro era carina con tutti / ma non perse mai la testa / nemmeno quando faceva sesso orale”


Candy Darling

La canzone venne pubblicata nel 1972, quando l’omosessualità (ed ancor di più la transessualità) venivano ancora viste come malattie psichiche.
“Walk on the wild side” diventa un invito a provare un tipo di “amore” differente, invito che Lou Reed non negò mai di aver accettato.

Lou Reed
Walk On The Wild Side
7″
Anno 1972
Etichetta: RCA
Codice: 74-16236
A Walk On The Wild Side
B Perfect Day

Questa voce è stata pubblicata in saturday pop e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

44 risposte a Saturday Pop. Lou Reed: “Walk On The Wild Side” (canzoni transgender parte 1 di 2)

  1. Vittorio ha detto:

    Capolavoro assoluto
    Attendo di leggere quale sarà la seconda

    Piace a 3 people

  2. Giuliana ha detto:

    Mi piace che si parli apertamente sul sesso e su tutte le sue sfumature. La skoliosessualita’ è una cosa più vecchia del cucco, ma nessuno osava parlarne, ora si sta sdoganando un po’ di tutto. Quello che non mi piace è quando si entra nei particolari perché l’atto sessuale a qualunque genere appartenga è un fatto intimo.

    Piace a 4 people

  3. Enri1968 ha detto:

    Un grande brano di Lou.
    D’altronde lui viveva e conosceva quelle situazioni.

    Piace a 2 people

  4. Coldgreeny🌳Paola🌹 ha detto:

    Bello

    Piace a 1 persona

  5. Massi Tosto ha detto:

    Spettacolo la copertina di quel 45 , con Perfect dai come side B, quanti ricordi

    Piace a 1 persona

  6. Vincenzo ha detto:

    Grande canzone, con delle sonorità pacate fenomenali e quel coretto memorabile. Il significato lo conosciamo e del resto ci parla di anni in cui in certi ambienti si viveva così, on the wild side…

    Piace a 1 persona

    • Kikkakonekka ha detto:

      Devo essere sincero: ho scoperto il significato della canzone solo alcuni anni fa, leggendone il testo e cercandone il ‘significato’.
      In effetti è pure molto strano che con un testo simile abbia avuto un successo ‘popolare’ così ampio.

      "Mi piace"

  7. lali1605 ha detto:

    Bellissima assolutamente!

    Piace a 1 persona

  8. Harley ha detto:

    Nel 1972 lo “sdoganamento” che oggi c’è non era ancora esistente, era ben lontano dall’essere messo al pubblico quindi questo brano di Lou Reed era stato il brano precursore della grande apertura alla transessualità.

    Piace a 1 persona

  9. giusymar ha detto:

    Mi piace molto. Ha una voce calda che ti avvolge.
    E la musicalità….beh…che dire che non sia già stato detto!

    Piace a 1 persona

  10. Paola ha detto:

    Anche una canzone come questa ha fatto la sua parte per arrivare a come viviamo oggi, fino alla nostra legge per le unioni civili che permette a tante coppie omosessuali di sposarsi e vivere pienamente la loro unione. Del resto la Fabrica era catalizzatore, finchè non è scoppiato il problema AIDS. Un altro pezzo è Princesa di Fabrizio de Andrè

    Piace a 1 persona

    • Kikkakonekka ha detto:

      Io ho sempre avuto un enorme rispetto per la cultura popolare, nella convinzione che sia essa il vero motore della società.
      Essa si riflette nel linguaggio, nella evoluzione degli stili in generale (architettura, moda), nella musica, ma più in generale nel senso di rispetto o, per meglio dire, di accettazione di ciò che può essere considerato “nuovo” o “diverso”.

      Piace a 1 persona

Lascia un commento